Innovazione

ACCA
Dipendenti: 20
Fatturato: 6mln€
Flero (BS)
Fondata oltre cinquant’anni fa nel tessuto bresciano, Acca S.p.A. è un’impresa familiare che si è evoluta in chiave industriale, diventando uno dei principali attori italiani nel settore della chimica di manutenzione civile e industriale. «Abbiamo una visione chiara: innovare per rispondere in modo personalizzato alle esigenze delle aziende, con soluzioni che migliorino i processi produttivi – spiega Daniela Micheletti, Consulente legale e amministratore (nella foto a dx) – Una visione che abbiamo tradotto in azioni concrete con investimenti mirati in tecnologie e infrastrutture che hanno rafforzato la competitività e l’affidabilità dell’azienda. Il nuovo impianto 4.0 per la gestione delle cisterne dedicate ai prodotti industriali ad alta specificità è una delle più recenti conquiste, un salto in avanti sul piano della digitalizzazione e del controllo. Accanto a questo, l’introduzione di nuove linee semi-automatizzate per la produzione e il packaging ha permesso di aumentare l’efficienza senza rinunciare alla qualità». Il laboratorio interno R&D, fiore all’occhiello dell’azienda, studia formulazioni ad hoc, anche con l’impiego di nanotecnologie, in risposta a esigenze applicative complesse. «La ricerca è continua – prosegue Daniela – così come l’impegno verso la sostenibilità: l’azienda si è distinta per interventi mirati sugli impianti energetici e per un sistema certificato ISO integrato. È in corso anche la valutazione per una futura nomina ESG, in linea con i principi di responsabilità sociale e ambientale».

AQM
Dipendenti: 66
Fatturato: 7,5mln€
Provaglio d’Iseo (BS)
AQM opera dal 1982 con imprese del settore metallurgico e manifatturiero sviluppando competenze di eccellenza in svariati campi applicativi. «AQM è nata per essere un centro di servizi tecnici che potessero aiutare quelle aziende che, nel doversi rivolgere ai mercati internazionali, non sono sufficientemente strutturate per farlo – spiega Gabriele Ceselin, CEO & General Manager di AQM – Così, all’epoca alcuni imprenditori (nella foto da sx Ennio Zambonini vice presidente, Riccardo Trichilo Presidente e Gabriele Ceselin) decisero di acquisire l’esperienza di aziende più sviluppate nel settore meccanico e metalmeccanico mettendo a fattor comune le risorse per creare un centro servizi che si occupasse di testing, formazione tecnica e attività di consulenza, ma anche di lavorazione e trasformazione di materiali metallici e di tecnologie correlate a questi temi». Riccardo Trichilo aggiunge: «Scopo di AQM è fornire alle aziende la capacità operativa di competere. Per fare ciò, i padri fondatori hanno pensato ad una realtà no profit. Oggi raggiungiamo circa 13mila clienti in tutta Italia». Fin da subito, il Centro Servizi fu immediatamente sostenuto anche da alcune istituzioni locali e Associazioni di categoria, dal momento che perseguiva l’interesse della collettività diffondendo la cultura d’impresa e della qualità. «La consulenza si è sviluppata sin dall’inizio in direzione delle tematiche ESG. D’altronde, migliorare un processo produttivo, e di conseguenza un prodotto, è il primo passo per essere davvero sostenibili».

BRESCIA AI
Dipendenti: 2
Brescia
Nasce alla fine del 2024 la startup che fa dell’intelligenza artificiale il suo cavallo di battaglia, Brescia AI, fondata da (nella foto da sx) Stefano Martire, CTO, e Lorenzo Tapini, CEO. «Ci conosciamo dai tempi dell’asilo e abbiamo sempre condiviso la passione per l’imprenditorialità. Già alle elementari parlavamo di cosa potevamo fare insieme – racconta Martire – Dopo il mio dottorato in Intelligenza artificiale presso l’Istituto italiano di tecnologia, e gli studi in Business di Lorenzo nella Silicon Valley, è arrivato il momento per mettere in pratica gli studi, e io con la parte tecnica, lui con la parte finanziaria, ci completiamo bene». La diffusione dell’AI non sempre va di pari passo con le implementazioni di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale: molti sentono parlare di nuovi algoritmi ma non sanno come potrebbero migliorare il proprio business. Brescia AI nasce con questo scopo: «Creiamo servizi che risolvono problemi attraverso algoritmi. Individuiamo un problema molto diffuso che può essere risolto da un’app distribuita in modo btoc, tramite canali standard (è il caso di “Sbobba”, oggi in versione demo, un’app che in modo semplice permette agli studenti di sbobinare lezioni e conferenze), o tramite consulenze btob con l’azienda o il cliente che intuisce che l’AI potrebbe efficientare eventuali soluzioni, ma non ha idea di come comportarsi. A quel punto noi, oltre a offrire consulenza, sviluppiamo l’algoritmo per rendere effettiva una soluzione.

HARG
Dipendenti: 35
Fatturato: 4mln€
Brescia
Costituita nel 2017 e trasformata nel 2020 in Società Benefit, oggi Harg è un’azienda specializzata nella ricerca, nello sviluppo e nella vendita di preparati alimentari arricchiti, disidratati e a texture modificata particolarmente adatti alla gestione dietetica della malnutrizione nelle persone affette da disfagia. «L’idea era quella di sviluppare una linea di prodotti allo scopo di offrire ai pazienti un’alimentazione sostitutiva alle normali ricette – spiega Alberto Grua, CEO e Presidente di Harg – Dal punto di vista olfattivo e gustativo, infatti, sono prodotti molto simili, ma hanno una texture modificata e arricchiti di micro e macronutrienti, che consente a persone che soffrono di problemi di deglutizione di non rinunciare al gusto nella propria alimentazione e allo stesso tempo di acquisire valori nutrizionali corretti. Da un paio di anni ci siamo orientati verso un approccio più scientifico – continua Grua – Ad oggi possiamo distinguerci da altri prodotti sul mercato perché c’è uno sviluppo clinico concreto a supporto della nostra produzione; lavoriamo infatti con professionisti, università e opinion leader di alto livello, che legittimano ciò che facciamo. I nostri alimenti seguono le linee guida internazionali per la corretta alimentazione, ma sono anche arricchiti di nutrienti bilanciati per garantire i valori nutrizionali necessari ai nostri consumatori, per lo più di età avanzata, che hanno bisogno di non perdere peso o tono muscolare».

QWARZO®
Dipendenti: 30
Rovato (Bs)
Qwarzo è una PMI innovativa con sede in provincia di Brescia, nata dopo oltre 20 anni di ricerca e sviluppo. L’azienda ha brevettato una tecnologia minerale a base di silice che rivoluziona il mondo del packaging: un coating invisibile che sostituisce i rivestimenti plastici nei prodotti monouso (bicchieri, posate, piatti, cucchiaini), garantendo resistenza a liquidi, grassi e calore, senza compromettere compostabilità e riciclabilità. Il core business è il settore food & beverage, con focus su materiali a base cellulosica. Qwarzo® è già adottato da grandi brand internazionali come Starbucks, Grom e Venchi. La tecnologia sta inoltre trovando ampia diffusione anche nel settore del vending in tutta Europa, dimostrando la sua adattabilità a contesti ad alto volume e automazione industriale. L’azienda opera con un approccio ESG concreto: la tecnologia è priva di plastica, PFAS e microplastiche, contribuisce a prodotti certificati home compostable, riciclabili come carta e fuori dal perimetro della Direttiva SUP. «Abbiamo sviluppato una tecnologia capace di adattarsi ai ritmi dell’industria, offrendo una soluzione concreta alla transizione ecologica – afferma Luca Panzeri, Fondatore e CTO di Qwarzo – La nostra missione è rendere sostenibile ciò che è già familiare, senza compromettere performance e sicurezza». Grazie a un’estesa rete di partner industriali per la produzione e la distribuzione, oggi l’azienda vanta una solida presenza in Europa. Qwarzo non solo crea innovazione, ma la rende disponibile su scala industriale per accompagnare l’industria del packaging verso un futuro più circolare e responsabile.

SOCIETÀ AGRICOLA TENUTA CORBARI SS
Dipendenti: 3
Fatturato: 500.000€
Desenzano del Garda (BS)
Nata nel cuore delle colline moreniche, a pochi passi dal Lago di Garda, Tenuta Corbari ama definirsi come una Boutique winery a conduzione familiare perché, come spiega Giorgia Corbari, 27 anni, co-titolare con il padre Roberto, «i nostri clienti ci ripetono sempre che qui si sentono a casa, per l’atmosfera che si respira e l’attenzione che c’è in ogni dettaglio». La storia di Tenuta Corbari ha inizio quando nel 1990 papà Silvio prende in mano l’azienda e investe in nuovi vigneti. Nel 2017 arriva la figlia Giorgia che, terminati gli studi in Agraria, si concentra sull’attività in cantina per la produzione di vino venduto sfuso, in dame o fusti. «Abbiamo sempre prodotto vino sfuso, ma a me sembrava un’occasione sprecata non avere un’identità definita. Così quattro anni fa, con la prima vendemmia ufficiale, abbiamo creato una linea di bottiglie con le nostre etichette, partendo con il Lugana, poi con un vino rosso fino al progetto di quest’anno, un rosé frizzante». Oggi l’azienda insiste su 22 ettari destinati alla produzione di uva da vino, produce 8mila bottiglie, ha un ettaro di oliveto e una cantina strutturata con una sala degustazione destinata all’accoglienza; inoltre, esporta in Germania, Svizzera e, da quest’anno, in Giappone. «Ogni annata è diversa dall’altra, in base alla stagione, al clima e alle condizioni meteorologiche e ciò è particolarmente apprezzato perché rende l’idea di quanto sia genuino il nostro prodotto».