ESG
Acquaviva
Dipendenti: 150
Fatturato: 22mln€
Brescia
Unica protagonista tutta italiana nel mondo dell’acqua, Acquaviva è stata avviata trent’anni fa dall’ex assicuratore Riccardo Marchini, oggi AD e socio unico, curioso del fatto che in Italia quello dei boccioni non fosse un mercato minimamente sviluppato. «Ho cominciato nella cantina dei miei genitori e oggi abbiamo in azienda l’intera filiera: produzione, distribuzione, parte tecnica. Contiamo su due nostri impianti di imbottigliamento, in Val Camonica e a Campobasso e 16 filiali dirette in tutta Italia che servono 40.000 clienti, di aziende di ogni dimensione». Marchini, 57 anni, una straripante voglia di fare, è particolarmente attento a tutto ciò che è ESG: «L’acqua è un bene primario che tuteliamo attraverso i nostri ecoboccioni, che rispecchiano i dettami dell’economia circolare e linee a kilometro zero che vengono collegate al rubinetto. Siamo società benefit da tre anni e vogliamo far star bene le persone: la sede è in una tenuta del 1400 completamente recuperata, ogni settimana viene consegnata frutta fresca in azienda, corsi di yoga. Abbiamo adottato 1 milione di api, per dare una mano per l’impollinazione». Attenzione su tutte le lettere dell’acronimo dell’azienda sana e responsabile, dunque, per una realtà che è di fatto rimasta l’unica protagonista tutta italiana del suo mercato ed è impegnata in svariati progetti, tra cui la partecipazione a Elite, il programma che avvicina le aziende italiane alla quotazione.
Automazioni Industriali
Dipendenti: 100
Fatturato: 20mln€
Nave (BS)
Formazione continua, welfare, sostegno ai giovani e al territorio. Per Giuliano Baglioni, presidente di Automazioni Industriali, la soddisfazione di vedere emergere le nuove generazioni lo ripaga di un immenso lavoro che lo ha portato dagli inizi in una cantina, nel 1984, a bordo di una Vespa Special e con una cassetta degli attrezzi comprata a rate a gestire una realtà che si sviluppa su oltre 10.000mq ed è protagonista nel suo mercato. «Il core è la robotica industriale, intesa come asservimento di macchinari industriali con robot antropomorfi. Ciò che conta, però, è l’ingegnerizzazione di prodotto finito, lo sviluppo di software specifici e il sistema di visione artificiale che noi garantiamo. Negli anni – prosegue Baglioni – abbiamo poi sviluppato la produzione di presse elettriche per la deformazione a caldo dei metalli, con un sistema di ingegnerizzazione del prodotto che garantisce una grande differenza». Il valore aggiunto rispetto ai competitor? «La nostra area interna che si occupa di innovazione, costituita da ingegneri e ingegnosi, come mi piace dire». Che l’attenzione alle nuove professionalità sia fatto concreto lo testimonia l’accademia interna, che ha consentito all’azienda di crescere direttamente le risorse di cui aveva bisogno, e la presidenza della Fondazione Castelli da parte dello stesso Baglioni, 63 anni, la cui mission è sostenere istituti tecnici e professionali del territorio bresciano per conservare know-how e competitività.
Cauto
Dipendenti: 486
Fatturato: 23,7mln€
Brescia
Nata 29 anni fa, Cauto è una cooperativa sociale di inserimento lavorativo che fa parte di Rete Cauto, modello organizzativo a cui appartiene anche Cantiere del Sole, il consorzio Cantiere Aperto e l’organizzazione di volontariato Maremosso. Direttore Generale è Michele Pasinetti, 42 anni, ingegnere gestionale: «Cauto progetta e realizza percorsi di inserimento al lavoro per soggetti svantaggiati come tossicodipendenti, disabili psichici, ex carcerati, che hanno difficile accesso al tradizionale mercato del lavoro. Si tratta di persone che devono riappropriarsi della loro vita, a volte con fragilità permanenti per cui è importante non solo trovare un’occupazione stabile ma costruire dei percorsi. Il 83% lavora a tempo indeterminato e il 37% è impegnato in progetti di inserimento lavorativo». La Cooperativa ha da sempre orientato la propria proposta verso servizi in ambito ambientale, in particolare per ciò che riguarda i rifiuti (gestione e prevenzione nella produzione), energia (soprattutto da fonte solare) e ambiente digitale (con una software house interna che stabilisce l’impatto generato). La Pubblica amministrazione rappresenta il 40.9% delle commesse, ma un numero sempre crescente di imprese si rivolge a Cauto per individuare personale. Il futuro per Pasinetti «è nel filone del tessile, perché l’enorme sovrapproduzione genera disastri ambientali. Si tratta di una sfida enorme che abbracceremo continuando a costruire risposte strutturate per nuove forme di fragilità».
Farco Group
Dipendenti: 140
Fatturato: 15mln€
Torbole Casaglia (BS)
“Gli specialisti della sicurezza”, questo lo statement che definisce Farco Group, unione sinergica delle 5 realtà nate in oltre 35 anni di storia. Il vantaggio competitivo è poter essere interlocutore unico sul tema della sicurezza, con un’offerta di servizi in grado di spaziare dalle pratiche ambientali alla formazione antincendio, dalla valutazione rischi alla manutenzione degli stabili fino alla medicina del lavoro. «Il nostro obiettivo – racconta Roberto Zini, CEO e presidente – è diffondere una nuova cultura della sicurezza, tema che deve diventare un elemento strategico nello sviluppo e nella competitività delle aziende. Abbiamo cavalcato l’evoluzione del concetto di sicurezza, trasformando la nostra realtà da vendita di prodotti a proposta di servizi, con un approccio consulenziale. Siamo inoltre un centro accreditato per la formazione». Il bilancio di sostenibilità viene redatto già da 19 anni; il focus è sulla persona e sul benessere nell’ambiente di lavoro. «Mi piace pensare che quello che facciamo ha una rilevanza diretta sul benessere in ambito lavorativo e ciò ci spinge sempre avanti: abbiamo appena acquistato un nuovo spazio per uffici e per potenziare la zona dedicata alla formazione e all’addestramento delle squadre antincendio. Questa attenzione si esprime anche nel piano welfare interno, con bonus bebè, animazione estiva per i figli dei dipendenti, analisi mediche per la salute e prevenzione, servizio CAF, 100 minuti di cultura».
Fedabo
Dipendenti: 84
Fatturato: 10mln€
Darfo Boario Terme (BS)
«Mi piace parlare della nostra azienda dicendo che siamo partiti dal ferro, dall’azione», spiega Katia Abondio, fondatrice e AD di Fedabo, Energy Service Company (ESC) che da oltre venticinque anni si occupa di gestione dell’energia per le aziende e ha conquistato la certificazione di società benefit e Bcorp. «Il nostro approccio parte dalla pratica: ci occupiamo prima di come ridurre i costi e i consumi di energia per le aziende che si rivolgono a noi e, in un secondo momento, le aiutiamo a tradurre queste azioni in linee guida per l’impatto ESG. Il motore di tutte le nostre azioni è un sogno: rendere questo mondo energeticamente e ambientalmente sostenibile». Dalla verde Val Camonica l’impegno che in questi anni ha caratterizzato la crescita di Fedabo è proprio quello di promuovere una cultura della sostenibilità partendo dalla ricchezza del proprio territorio e allargandosi nel resto d’Italia. «Più riusciamo a crescere, più aziende e persone riusciamo a raggiungere, più possiamo fare la differenza portando un vantaggio concreto, sia a livello economico che ambientale», chiarisce Abondio. La filosofia aziendale declina il concetto di sostenibilità nei diversi ambiti ESG e innesca un meccanismo virtuoso: se le persone maturano un tempo di qualità sul lavoro, questo si traduce nell’alta specializzazione e nella qualità del servizio di consulenza in ambito energetico.
Gatti Filtrazioni Lubrificanti
Dipendenti: 25
Fatturato: 3,5mln€
Bedizzole (BS)
www.gattifiltrazionilubrificanti.it
Una parabola iniziata nel 2009, nel garage di casa, per diventare una realtà leader nel settore della filtrazione dei lubrificanti industriali. Una storia alla Steve Jobs, che ha come ingredienti principali la tenacia e la passione di Fabio Gatti, CEO e Founder dell’azienda, che ha dato forma ad un sogno. «Fin da piccolo i miei idoli erano i grandi imprenditori, figure che mi hanno ispirato. Ho sempre desiderato avere un’azienda mia e sono partito con un sogno, tanta passione e senza soldi». Dopo anni di crescita e ricerca costante, diversi brevetti e l’inaugurazione del primo impianto di flussaggio automatico in Europa, il 2022 è l’anno della svolta con l’acquisto di un secondo capannone. Qui prende forma il più grande laboratorio digitalizzato per le analisi predittive sugli oli lubrificanti presente in Italia: «L’olio è la linfa vitale per le macchine, è un materiale vivo, che cambia nel tempo, costringendoci ad una sfida continua», racconta Gatti. Le due sedi dell’azienda sono ad alto contenuto tecnologico e, attraverso l’intelligenza artificiale, è possibile monitorare h24 lo stato degli oli per prevenire anomalie e danni ai macchinari industriali. Ben 910.000 sono i litri di olio filtrati lo scorso anno. Spiega Gatti: «Gestire bene l’olio lubrificante significa quintuplicare la sua vita, ridurre il consumo di energia, prevenire l’usura dei macchinari e ridurre la sostituzione di pezzi attraverso una gestione intelligente».