Passaggio Generazionale
Alberto Brighenti
Dipendenti: 20
Fatturato: 5mln€
Brescia
L’attività di espletamento delle operazioni doganali di import export viene avviata nel 1967 dal padre, cui negli Anni 80 si unisce la figlia nell’area amministrativa e poi il figlio, Andrea Brighenti, CEO, con cui si avvia un’evoluzione che tuttora prosegue. «Oggi ci occupiamo di spedizione di ogni tipo, anche per mare e in aereo, oltre che camionistiche. I clienti provengono da tutti i settori e – continua – rimangono con noi perché abbiamo saputo qualificarci come dei veri e propri partner». Anche la terza generazione, con la figlia di Brighenti, ha già fatto il suo ingresso negli uffici dell’azienda bresciana: «Certo è sempre più difficile rimanere un’azienda familiare, il mondo soffre di gigantismo e noi siamo in mezzo. Ciò non toglie che io rimanga convinto che le piccole realtà conserveranno il loro spazio e la loro importanza proprio per la capacità innata di qualificarsi come dei veri e propri sarti». Brighenti, 61 anni, è anche presidente dell’associazione di categoria ASCAB, che sta cercando di creare connessioni anche con le scuole, identificando percorsi di approfondimento con i ragazzi al fine di far meglio conoscere e comprendere questa tipologia di attività: «In pochi sanno che a Brescia c’è una dogana e anche per questo il settore vive una difficoltà nel trovare personale che noi per primi, nella nostra impresa, consideriamo la nostra prima fonte di ricchezza».
Givi
Dipendenti: 800
Flero (BS)
Il sogno di molti, se non di tutti, è fare della propria passione un lavoro. Ci è riuscito Giuseppe Visenzi, che nel 1978, dopo una carriera da pilota nel motomondiale, si è dedicato alla costruzione di accessori per le moto: bauletti, valigie, caschi e un’ampia gamma di accessori pensati proprio per i motobikers. Umberto Visenzi è il nipote e amministratore e rappresenta oggi la terza generazione di questa famiglia in cui tutti, compresa la zia Hendrika che ne è CEO, si dedicano con entusiasmo alle gare sulle due ruote. «Oggi Givi è un brand a livello internazionale con una gamma di articoli molto ampia e una clientela diffusa in oltre 50 paesi nel mondo. Operiamo con dealer, distributori e filiali – racconta Umberto – e abbiamo aziende produttive in Italia, Malesia, Vietnam, Indonesia, Brasile e una logistica commerciale in America, Francia, Germania, Spagna, UK». La società continua a fare innovazione, tanto che qualche anno fa è stata lanciata anche una collezione di accessori per le biciclette. Visenzi confida che l’approccio all’azienda di famiglia, dopo una laurea in Ingegneria e corsi all’estero, è stata preceduta dall’apertura di una sua azienda proprio mentre ultimava gli studi, tuttora attiva e gestita dalla moglie e operante nello stampaggio di poliuretano. «Ho avuto la possibilità di partire da zero, non aiutato da nessuno e questa è stata per me una grandissima palestra per approdare poi alla complessità di una multinazionale tascabile come è Givi».
Gruppo Nulli
Dipendenti: 250
Fatturato: 60mln€
Iseo (BS)
La nascita come segheria, nel 1953, per opera del papà Vigo; la svolta nel 1985, dopo la grande nevicata che fece impennare la richiesta di legni legati all’edilizia. «Nel 1989 poi la fondazione di Wood Beton, che produce prodotti differenti pur lavorando con la stessa materia prima, il legno. Siamo specializzati nella progettazione e realizzazione di coperture tradizionali in legno che coniugano estetica e funzionalità. I nostri clienti sono soprattutto quelli del mondo edile, imprese ed architetti e operiamo fino alla Toscana e, con l’altra società, anche all’estero». Nino Nulli, oggi a capo dell’impresa e affiancato dai figli dei fratelli, racconta di una realtà già impegnata nella redazione del Bilancio di Sostenibilità in dirittura d’arrivo per il prossimo anno, «che – anticipa – certificherà il nostro sforzo per l’utilizzo di materiali non inquinanti e che possono essere rigenerati». È poi molto impegnata sui temi sociali: con la Fondazione Nulli raccoglie fondi da dedicare, ad esempio, alla formazione di giovani meritevoli ed è impegnato personalmente nell’organizzazione di diverse manifestazioni sportive, tra cui i campionati italiani di mountain bike per bambini con difficoltà cognitive e relazionali. 58 anni, sportivo, continua a guardare con ambizione al domani, anche per la sua azienda, con importanti commesse che verranno presto realizzate anche nell’area Expo di Milano.
Imbal Carton
Dipendenti: 170
Fatturato: 60mln€
Prevalle (BS)
Grazie a una cena tra amici, in maniera pressoché casuale, nel 1967 nasce Imbal Carton, oggi guidata dal CEO Michele Lancellotti. «Siamo cresciuti per linee interne nella nostra sede storica di Prevalle e poi, nel corso dei decenni, abbiamo realizzato numerose acquisizioni. Oggi continuiamo a produrre imballaggi di cartone ondulato a Prevalle e nella sede di Piadena, in provincia di Cremona, di fianco a un’azienda tedesca con cui abbiamo stretto una partnership strategica importante». Imbal Carton, che controlla al 70% anche la società Digital Carton, si è trasformata in società benefit nel 2022: «Fare questo percorso ci è servito per capire meglio noi stessi e migliorare ulteriormente il nostro approccio ai temi ambientali, di governance e legati al sociale. Siamo convinti che l’impresa debba restituire al territorio, e la nostra natura di impresa familiare ci rafforza ancora di più in questa convinzione». Michele, 58 anni, laurea in Economia e Commercio, è Presidente dell’Associazione Alumni dell’Università Studi di Brescia, componente del CDA della Fondazione della Comunità Bresciana e componente del consiglio generale di Confidustria. «Quando ero giovane – confida – ero convinto che non avrei mai voluto lavorare con mio padre. Lui però mi corteggiò e alla fine, eccomi qua, con l’augurio che anche nel percorso che stiamo avviando per l’ingresso della terza generazione, la nostra azienda possa prosperare e crescere più dei competitor».
Morgan Tecnica
Dipendenti: 80
Fatturato: 24mln€
Adro (BS)
«Amo parlare, lo dico subito». Federica Giachetti, Presidente di Morgan Tecnica, è un’esplosione di energia e voglia di fare. Oggi 55 anni, alla soglia dei 40 anni ha iniziato con il fratello Fabrizio l’avventura di proseguire l’esperienza paterna con una nuova società scegliendo una svolta vera: «Realizziamo tecnologie, macchinari e software, per stendere e tagliare i tessuti. Il reparto R&D legato al software è il cuore stesso dell’azienda: pensiamo che progettare una singola macchina sia limitante, dunque proponiamo una soluzione completa per cui le macchine sono il braccio, il software la mente». I clienti sono la fascia alta del mondo dell’abbigliamento, moda, sportswear ma anche arredamento e automotive. «L’inizio proprio nel 2008, anno in cui buona parte dell’economia globale è collassata, ha reso tutto molto complicato ma ora ci sentiamo molto solidi proprio perché abbiamo sviluppato grande sintonia e coesione. Talloniamo come secondi al mondo nel nostro settore un competitor di dimensioni enormi che ci mal tollera proprio per la nostra capacità di sviluppare soluzioni più innovative, più efficaci. Lavorare in famiglia: questo è il nostro segreto». Morgan Tecnica oggi opera all’85% sui mercati esteri. «La nostra sfida per il futuro è progettare le nuove macchine con duplice obiettivo: reperire componentistica il più possibile in Europa, senza far lievitare i costi. Il tutto nell’ottica della sostenibilità».
Termidra
Dipendenti: 50
Fatturato: 6mln€
Gussago (BS)
Sette cugini, figli dei fondatori Pietro e Fulvio (oggi ultrasettantenni ma che la mattina non mancano ad aprire l’azienda), sono oggi a capo di Termidra, gruppo di due società orgogliosamente artigiane che realizza impianti idraulici civili e industriali e si occupa anche di ristrutturazione dei bagni per privati. Tra loro, Maurizio Torchio (a destra), 44 anni, figlio di Pietro, responsabile dei cantieri per i clienti privati: «Viviamo la convivenza di tante persone della famiglia in azienda con grande serenità. Ognuno si è ritagliato il suo ruolo, e siamo tutti in grado di distinguere in maniera molto netta tra lavoro e dimensione privata». Gli fa eco Stefano Torchio (a sinistra), 44 anni, figlio di Fulvio, responsabile ufficio tecnico e commerciale, che ricorda con passione i valori su cui si fonda l’impresa, nata nel 1977: «Dedizione al lavoro, stima reciproca, impegno, serietà. Principi che ci hanno insegnato i nostri genitori e a cui ancora guardiamo per garantire la continuità. Il valore aggiunto è anche avere fatto la scelta di rimanere artigiani». I clienti sono soprattutto industrie e imprese storiche del territorio, oltre a tanti privati che visitano gli spazi di Termidra strutturati in oltre 3.000mq a Gussago dove grande importanza viene data al tema dell’acqua, «la risorsa più importante sulla terra e che noi cerchiamo di preservare nei nostri interventi attraverso la realizzazione di performanti impianti di energia rinnovabile», chiosano i cugini Torchio.