Piccola Media Impresa
Benaco Trans
Dipendenti: 14
Fatturato: 8mln€
Soiano del Lago (BS)
Passare dall’essere dipendente a creare la propria azienda non è un passaggio semplice: presuppone coraggio, inventiva, determinazione, dedizione. Qualità che certo non mancano a Giorgio Spaggiari, 60 anni, che tuttora dedica al lavoro 24 ore al giorno, «tranne il tempo che serve per mangiare e dormire» e che, appunto, nel 1999 iniziò la propria avventura imprenditoriale fondando Benaco Trans: l’azienda, sede a Soiano del Lago, in provincia di Brescia, si occupa di trasporti internazionali per la movimentazione di derrate alimentari, in particolare frutta e verdura, e lo fa attraverso veicoli refrigerati tutti dotati di controllo satellitare. «I nostri bilici frigoriferi viaggiano in Francia, Belgio, Olanda, Inghilterra, Spagna, Germania; operiamo sia attraverso camion di proprietà sia attraverso padroncini nostri e rimorchi di proprietà di altri padroncini. Facciamo un lavoro just in time perché un buon 30% delle merci che viaggiano sui nostri mezzi è soggetta ai capricci del tempo: ci regoliamo sui tempi dei raccolti e sulle urgenze date dalla deperibilità della merce, in una reale partnership con i nostri clienti». “Impresa omen”, si potrebbe dire di Benaco Trans, poiché il nome dell’azienda deriva direttamente da quel Benacus che, in lingua latina, indicava appunto il Lago di Garda; sintomo, questo di uno stretto legame con il territorio.
Biogei
Dipendenti: 20
Fatturato: 13,5mln€
Pian Camuno (BS)
Biogei, dove “bio” sta per biotecnologie e “gei” è il nick name di Giuseppe Giovanelli, uno dei fondatori insieme alla moglie Maria Grazia Adorno, direttore generale. Ma nel logo spicca al centro quell’ “io” che la dice lunga sulla filosofia di quest’azienda che vuole focalizzare l’attenzione proprio sulla persona. «Siamo entrambi farmacisti con una storia di oltre 20 anni nel mondo della cosmesi. Nel 2014 abbiamo deciso di dare forma al nostro progetto con una forte matrice di innovazione – racconta Adorno – Le biotecnologie sono alla base di un’attenta selezione di materie prime per arrivare all’eccellenza nella formulazione dei prodotti. Siamo artisti, non terzisti: ogni prodotto viene personalizzato al 100% e nasce dal desiderio di interpretare il sogno cosmetico dei nostri clienti, creando qualcosa di unico. L’evoluzione del mondo della cosmesi ha fatto una netta virata verso la sostenibilità. Ad esempio, i principi attivi che sfruttano l’upcycling di materiali di scarto come le bucce di pomodoro o gli estratti del melograno. Per noi questo tema si esprime a 360 gradi in ogni aspetto aziendale: abbiamo ottenuto la certificazione Ecovadis che monitora le performance di sostenibilità, così come Halal per la compliance di processo e di prodotto anche per il mercato arabo, in vista di future espansioni. In questi anni la nostra crescita è stata verticale, da 0 a 5 milioni di pezzi in poco tempo e stiamo facendo i primi passi verso nuovi mercati».
Iobo
Dipendenti: 7
30 aziende partner
Brescia
Una rete d’impresa partita sei anni fa con quattro aziende, che ha chiuso il primo ciclo e ha generato una start up. La seconda edizione nasce nell’aprile del 2022, con sette aziende founder e una trentina in totale di aziende aggregate il cui fatturato aggregato supera i 900mln€ e 1.200 dipendenti. «Quello creato da Iobo è un vero e proprio ecosistema volto allo sviluppo del territorio attraverso la creazione di sinergie tra i vari attori». Così Davide Sangiorni, manager di Iobo, parla di un modello di successo che si vorrebbe declinare anche su altri territori. «La rete d’impresa in sé non è una proposta nuova ma noi ci siamo dati un metodo di lavoro, creando modelli innovativi. Abbiamo fatto convergere prodotti, competenze, servizi delle aziende all’interno di ambiti specifici, ovvero suddivisi in filiere che lavorano su ambiti: smart city, smart agricolture, sostenibilità… Oggi, quindi, come rete garantiamo una proposizione che copre un ventaglio molto ampio di offerta». Importante, dunque, essere attrattivi per aziende che trovano valore nel mettersi insieme ad altre, ma anche nel mercato btob individuare clienti interessati alle soluzioni proposte. Tra queste, ad esempio, la raccolta di dati accellerometrici che, in estrema sintesi, consentono di ottenere informazioni utili a classificare le strade per indice di pericolosità: «Il tutto – spiega Sangiorni – è utile per pianificare la manutenzione e budgetizzare i costi».
Lido
Dipendenti: 26
Fatturato: 2,4mln€
Gardone Riviera (BS)
«Il fondamento del nostro lavoro è comprendere perché mangiamo in un certo modo, perché privilegiamo certi gusti. Studio la storia, mi muovo in giro per il mondo, un’attività che trovo nutriente per il corpo e per lo spirito. Il piatto è la sintesi tra il manufatto in sé e il pensiero che si sta cercando di distillare dopo tanti anni di studio». Parlare di cibo e ristorazione con Riccardo Camanini presuppone la disponibilità a compiere un viaggio culturale e filosofico che non si pone confini. Il curriculum, del resto, è di quello di eccezione: scuola alberghiera, apprendistato dal Maestro Gualtiero Marchesi, poi Inghilterra, Parigi e ritorno sul Lago di Garda. A 40 anni decide di sperimentare con il fratello Giancarlo, con cui condivide una simbiosi d’intenti e di vita, la dimensione imprenditoriale: «Nel 2014 prendiamo un vecchio ristorante a Gardone Riviera, che vive un’evoluzione molto veloce. Lavoriamo per affinare sempre di più la materia prima e rendere sempre più confortevole lo stato d’animo dei nostri 32 ospiti». I numeri oggi sono importanti ma i fratelli Camanini, grandi amanti della natura e convinti dell’importanza di dare spazio allo sguardo, continuano a vivere questa come un’impresa di famiglia. «La chiave del successo è lo studio, sempre portato avanti negli anni su insegnamento del mio Maestro, con l’idea di nutrire la conoscenza per ampliare la curiosità. Anche gli assaggi, del resto, sono una forma di memoria».
Scao
Dipendenti: 40
Fatturato: 3,3mln€
Brescia
Offrire soluzioni informatiche per il mondo dell’edilizia: questa l’idea con cui l’ingegner Andrea Venturini avviò la sua avventura imprenditoriale nel 1977, quando questi temi erano praticamente sconosciuti al mondo delle imprese, non solo a quelle del settore edile. Complice un tessuto economico di riferimento di impronta manifatturiera, l’azienda si fa largo in questo ambito, crescendo e maturando esperienze interessanti che oggi la portano a essere un punto di riferimento. Nicola Mondinelli, direttore generale e genero del fondatore, racconta: «Stiamo vivendo un progetto di continuità generazionale che traghetterà l’azienda verso il futuro. Si tratta di un percorso di continua crescita che viene da lontano, ovvero da quando, ormai quindici anni fa, entrando io in azienda abbiamo creato un reparto R&D in grado di anticipare le esigenze del mercato». Scao opera in tutto il Nord Italia e registra un Ebitda di 600.000, «merito del nostro plus, che sono le persone, non il software. Per questo investiamo moltissimo nella formazione e siamo attenti alle nostre risorse. Inoltre – continua Mondinelli – credo molto nella necessità di creare una cultura del digitale che vada al di là degli strumenti. Oggi, infatti, molti imprenditori non hanno ben chiari i dettami di Industria 5.0, il paradigma che mette persone e ambiente al centro del processo di produzione.
Sfhera
Dipendenti: 11
Fatturato: 2,4mln€
Montichiari (BS)
«Lavoriamo per semplificare e agevolare la sicurezza degli utenti della strada», racconta Roberto Nicotra, titolare e amministratore di Sfhera, insieme alla moglie Elena Alessandria. «Ho iniziato dal basso: come chimico studiavo vernici per la segnaletica stradale e mia moglie svolgeva un’attività commerciale in questo settore così di nicchia. Nel 2008, forti della profonda conoscenza dell’ambito della segnaletica elettronica luminosa e dei bisogni degli addetti stradali, abbiamo avviato la nostra attività».
Dai lampeggianti stradali agli attraversamenti pedonali, dai display con messaggio variabile ai dissuasori elettronici di velocità, Sfhera svolge un’attenta progettazione, che si traduce poi in prodotti innovativi, servizio di assistenza post-vendita. «Tutto ciò che realizziamo è per noi come un figlio – racconta Nicotra – Persino la scelta del nome si è indirizzata su qualcosa di globale ed è nato ancora prima dell’azienda stessa, dal desiderio di creare qualcosa di nostro». La sfida è rispondere al tema della sicurezza con prodotti tecnologicamente sempre più evoluti per supportare la pubblica amministrazione, i sindaci e la protezione civile con sistemi semplici, ma assolutamente efficaci. Un esempio è il nuovissimo attraversamento pedonale Plus che, tramite intelligenza artificiale, raccoglie dati statistici sul traffico pedonale e veicolare, ed è in grado di individuare e segnalare tempestivamente eventuali situazioni di pericolo.