Start Up
Ebikemood
Brescia
La passione? Un driver per la creazione d’impresa potentissimo. Parola di Giuseppe Ferraro, una carriera (passata e presente) nell’editoria e super amante della bicicletta. Nel 2019 vuole comprarne una elettrica ma le ricerche online non lo portano da nessuna parte… e così decide di pensarci lui, creando un sito professionale. Nel 2021 questo porta alla fondazione dell’azienda con un amico imprenditore, che ottiene in breve tempo un discreto successo; nel 2022 la ricapitalizzazione con la cessione del 40% della proprietà a un pool di imprenditori bresciani di prima fila. «Oggi abbiamo un sito che consente di fare una ricerca molto accurata, arrivando a un risultato soddisfacente, ma offriamo anche servizi aggiuntivi come la custodia del pagamento, garantiamo il diritto di recesso, predisponiamo vetrine per negozianti… insomma, innovazioni che ci portano a credere in un prossimo consolidamento del marchio a livello nazionale come il marketplace di riferimento nel nostro settore. Il business plan 2024-2028 su cui stiamo lavorando ambisce infatti a portarci a un fatturato che andrà dagli 800.000 a 1 milione e duecentomila euro». Struttura super snella grazie agli automatismi creati e al ricorso a fornitori in outsourcing, Ebikemoood e il suo fondatore sognano in grande: «Andare all’estero e, perché no, puntare anche ai grandi mercati della bicicletta nei Paesi del Nord Europa…».
I-Pergola
Dipendenti: 14
Fatturato: 5mln€
Brescia
Francesco Fracchia, ingegnere elettronico, una lunga carriera in Turboden, dopo un periodo di “doppia attività” decide di dedicarsi completamente a I-Pergola, «non la classica start up di giovani ma un progetto che nasce già con una struttura importante, che vede anche rilevanti imprenditori del territorio come soci». La lampadina si accende durante la pandemia, quando pensa di “usare” un territorio agricolo legato alla viticoltura certo per continuare a produrre vino ma associato alla produzione energetica. Il primo brevetto in ambito agrivoltaico arriva nel 2020, poi il lavoro con diverse università consente di sviluppare diverse soluzioni, in particolare per il seminativo e l’arboreo, che costituiscono tuttora i due principali ambiti tecnologici di I-Pergola. «In parallelo, anche su spunto di quanto viene sviluppato in Asia, viene sviluppata una soluzione di floating pensata per laghetti, bacini idrici, dighe idroelettriche, acque da fiume». Il fatturato atteso per quest’anno è di 18 milioni di euro, la crescita esponenziale, con un obiettivo di 25 milioni. «Il segreto? È stato entrare sul mercato in modo quasi fortuito con la soluzione dell’agrivoltaico, modello che poi è diventato l’indicazione ministeriale», svela il CEO che racconta di una struttura già molto cresciuta e strutturata con 4 business unit: Project development, Engineering procurement construction, Tecnologia e Operation and maintenance.
Isinnova
Dipendenti: 22
Fatturato: 1,5mln€
Brescia
In molti lo conoscono per le maschere Easy-Covid19 sviluppate per dare un aiuto concreto durante la pandemia, che gli è valsa l’onoreficienza di Cavaliere al merito dal Capo dello Stato, ma Cristian Fracassi, a 41 anni, ha fatto molto altro. Una formazione multidisciplinare – «Ho studiato fino a 31 anni!» – gli consente di essere, come si definisce, «un inventore: una decina di anni fa partecipavo a molti concorsi di idee, ne vinsi una ventina e tra questi uno che prevedeva un premio di 5.000€. Li spesi per brevettare la mia idea e pochi giorni dopo la rivendetti a tre volte tanto… Compresi dunque che le idee possono diventare un lavoro». Nacque così la start up innovativa che oggi conta 22 persone con profili che comprendono cardiologi, chimici, geologi, designer, architetti, ingegneri… Proprio questa diversità fa la differenza perché consente di avere una visione multidisciplinare nell’affrontare un tema. Il team lavora su cinque aree tematiche, di cui quella del Waste rappresenta oggi il 50% dei progetti. «Il mio sogno – confida Fracassi – è avere zero dipendenti e 100 soci, perché il modello di business prevede che mano a mano che le tecnologie diventano mature vengano costituite le aziende. Sono già cinque quelle che hanno seguito questo processo». E la sfida dell’Intelligenza artificiale? «Inizialmente la temevo, ma poi ho verificato che non è ancora in grado di superare il nostro team perché noi ci basiamo non solo su ciò che conosciamo ma anche sull’inimmaginabile».
Planet X
Dipendenti: 15
Fatturato: 300.000€
Brescia
Paolo Mantini, appassionato di informatica, un background da musicista con una laurea in contrabbasso, e poi esperienze dalla music industry, che gli fanno maturare un’idea di cosa funzioni e, soprattutto, non funzioni, nel mondo della musica. «Abbiamo intravisto un gap soprattutto nella promozione di artisti fuori dal mainstream, per cui è quasi impossibile imporsi nel mercato più competitivo al mondo, quello della musica. Così è nato il progetto MatchFy.io, una piattaforma che mette in comunicazione gli artisti con il loro potenziale ascoltatore, in modo genuino ed etico, avvicinando la persona a cui una certa tipologia di musica potrebbe piacere». Il portale è nato nel 2019, ma a seguito di un round di finanziamento da 2mln€, ora ci sono i fondi per lanciare davvero la piattaforma e scalare il business, tanto che il fatturato dovrebbe superare i 2mln entro il 2025. Italia, Sudamerica, Spagna e, a brevissimo, India, sono i mercati in cui opera attraverso una proposta fair all’artista, che può sottoscrivere un abbonamento annuale da 2,50€ a 33€ al mese per traccia. Ad aiutare il match tra offerta e domanda di contenuti musicali è un algoritmo che rende possibile passare dai 50.000 utenti attuali (che si sono scambiati musica 6,5mln di volte) ai 100.000 previsti entro settembre. Paolo e il suo team, tra cui spicca il CTO Sebastiano Gaggiano, guardano già allo sviluppo di una piattaforma che «vuole trasformarsi in un tool in grado di dare all’artista tutto ciò di cui ha bisogno per promuoversi».
Sg - Done!
Team: 20
Brescia
«Questo progetto mi rappresenta, mi dà la possibilità di esprimermi e, allo stesso tempo, mira a dare una risposta diversa a un mercato caratterizzato da una certa omogeneità di stile e aderenza ai grandi marchi». Così Stefania Gnutti, 30 anni, grande viaggiatrice, racconta con entusiasmo i contorni di un progetto nato prima nella sua mente («Osservavo le foto pubblicate sui social media e mi accorgevo che le persone indossavano zaini… ma erano tutti uguali!») e poi messo a terra formalmente a partire dal 2022 con un team di lavoro multidisciplinare, che si è fondato su un’analisi molto dettagliata del mercato dello zaino. «Il nostro obiettivo è qualificarci con un prodotto distintivo. Ecco, dunque, East+West, ispirato a una sacca alimentare dell’esercito, sviluppata in orizzontale, che raccoglie e fa propri nel concept e nella realizzazione un ampio spettro di valori. L’uso? Sport, viaggio, yoga, fotografia… stiamo lavorando anche a progetti per società di consulenza e aziende che ne vogliono una versione personalizzata». Il progetto sta velocemente crescendo con punti di distribuzione in Italia e all’estero, nonché con un e-commerce. Il brand fondato da Stefania, un passato in KPMG e un’esperienza nell’automotive a Detroit, è Done!: «… ovvero “fatto” e con il punto esclamativo, perché io sono così: concreta, determinata nel raggiungere gli obiettivi. Se penso al domani, mi piacerebbe pensare di potermi guardare indietro ed essere certa di avere dato il meglio di me per creare qualcosa di solido e duraturo».
Strobilo
Dipendenti: 7
Fatturato: 1mln€
Gussago (BS)
Andrea Bariselli, 42 anni, nasce come psicologo clinico, poi attraverso un master matura l’idea di usare le neuroscienze applicate per scopi non clinici. Anni di lavoro a San Francisco gli consentono di maturare oltre che un’ampia esperienza, una rete di contatti internazionali di alto profilo nell’ambito dell’innovazione. «Rientrato in Italia dopo la Pandemia ho maturato l’idea di creare un grande database predittivo che possa mettere in relazione fattori ambientali con gli effetti su esseri umani. Insomma, una data company che utilizza le più avanzate tecniche delle neuroscienze, combinate all’AI, per studiare le relazioni tra gli esseri umani e il pianeta. Nel 2021 abbiamo iniziato con una soluzione hardware proprietaria per la raccolta dati e poi abbiamo lavorato sul software: tre sono i brevetti di innovazione depositati, cui si aggiunge una piattaforma proprietaria». I clienti? In tutto il mondo. «A Tokyo stiamo operando nell’ambito del Real estate recuperando dati per valorizzare aree geografiche con l’obiettivo di generare azioni politiche. In Indonesia lavoriamo con il governo per creare le migliori condizioni per la creazione della nuova capitale; in Europa i nostri sensori sono al servizio del Parlamento europeo». In attesa del prossimo round di accelerazione con partner strategici, il fondatore ha le idee chiare: vuole fare impact, ovvero generare investimenti finanziari legato a obiettivi sociali o ambientali misurabili, generando un rendimento.