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BELLINI NAUTICA
Dipendenti: 27
Fatturato: 20mln€
Clusane d’Iseo (BS)
Fondata nel 1960 Bellini Nautica spa è una realtà di eccellenza nel mondo della navigazione. «All’epoca mio nonno produceva barche a brand Bellini in legno sulla falsa riga della Riva, mentre aveva una parte di rimessaggio e servizi di compravendita sul lago d’Iseo – commenta Martina Bellini, CMO di Bellini Nautica -. Scomparso il nonno, sotto consiglio del papà Romano abbiamo tenuto ferma la produzione delle imbarcazioni visto che in quel periodo la tendenza era per la vetroresina, progetto ripreso recentemente». Negli anni Bellini Nautica si è organizzata in varie unità di business: Bellini Servizi (refitting, manutenzione e officina meccanica), Bellini Classic (restauro e compravendita di barche iva d’epoca) oggi core business aziendale, Italian Dealer (trading yacht nuovi e usati) e Bellini Yacht (cantiere di produzione di yacht a brand Bellini). «Siamo quotati in borsa da circa tre anni, abbiamo fatto diverse acquisizioni e ora abbiamo un ufficio alla Marina di Varazze e fatto una fusione con il Cantiere di Rimini per la vendita di yacht nuovi e usati – continua Martina Bellini – Dal 2024 con mio fratello Battista siamo tornati alle origini con una nuova unità di business che si occupa di produzione di barche in vetroresina». Grazie al comparto Riva d’epoca abbiamo sviluppato il comparto estero e oggi abbiamo diversi clienti sparsi per tutta Europa e un 10% tra USA ed Emirati Arabi. Ad oggi con la parte di produzione Bellini yacht abbiamo sviluppato una rete di dealer che interessa diversi Paesi quali: Spagna, Inghilterra, Francia, Svizzera, Turchia, Dubai e America. «Ci contraddistingue il passaggio generazionale, ma anche i valori aziendali che uniamo a quelli della tradizione che fanno riferimento all’heritage del nostro brand – conclude Martina – Una tradizione che si trova in tutto quello che è restauro e artigianalità nel processo di produzione, e che stiamo cercando di portare nella nuova unità di business».

GIUSEPPE RIVADOSSI
Dipendenti: 8
Fatturato: 900.000€
Nave (BS)
La storia di Habito di Giuseppe Rivadossi è molto particolare. Tutto ha inizio con la bottega di Clemente Rivadossi, all’epoca impegnato nella lavorazione del legno più per la produzione di attrezzi agricoli che altro. Successivamente la bottega passa in mano a Giuseppe Rivadossi, autore della trasformazione da bottega a vero e proprio atelier artistico. «Mio padre Giuseppe voleva dare un significato al proprio lavoro e alle immagini archetipe a cui dava una forma – spiega Emanuele Rivadossi -. Le logiche economiche non sono mai state messe al primo posto, ma la manodopera era fondamentale, e da lì si è sviluppato tutto il know how dell’azienda. Per rendere possibile l’autosostentamento, verso la fine degli anni 90 Giuseppe sente il bisogno di rispondere al mercato e di realizzare quanto richiesto anche dai clienti. Da quel momento io e mio fratello Clemente prendiamo in mano la situazione, apriamo le porte agli architetti e collaboriamo con diversi studi di architettura». In questo modo negli anni l’azienda intercetta una clientela di fascia elevata non solo nel Nord Italia ma anche all’estero – Emirati Arabi, Russia, Cina, India – e principalmente nel mondo anglosassone. In tema di sostenibilità l’azienda di Rivadossi è certificata FSC®, ma è nel rapporto che ha con la materia prima, il legno, che si evidenzia maggiormente l’attenzione alla salvaguardia dell’ambiente: «Nell’opera di Giuseppe c’è un anelito alla compattezza e all’integrità, e tutto converge nell’architettura: considerare e conoscere a fondo il materiale che si usa, sviluppare una tecnologia adatta a quel materiale, considerare la percezione della forma per noi tutto questo è parlare di sostenibilità, senza vantare certificazioni ed essere meramente uno specchietto per le allodole».

MEC-GAR
Dipendenti: 150
Fatturato: 33.5mln€
Gussago (BS)
Nell’anno in cui celebra il 60esimo anniversario di attività, Mec-Gar è un’azienda leader nel mondo nella produzione di caricatori per armi da fuoco. «L’azienda è nata a Gardone Val Trompia nel 1965 grazie al fondatore Edoardo Racheli ed è cresciuta negli anni specializzandosi nella meccanica di precisione e, in particolare, dei caricatori per armi da fuoco, oggi unico prodotto che realizziamo – spiega Andrea Ruggeri Gnutti, CEO di Mec-Gar – Verso la fine degli anni 90 è stato inaugurato il primo stabilimento a Gussago. Abbiamo acquistato l’azienda a inizio 2017, quando è venuto a mancare Racheli, e abbiamo proseguito un po’ quello che già era il percorso ben tracciato della produzione per caricatori per pistole semiautomatiche». Mec-Gar si è specializzata quindi in una vera e propria nicchia, realizzando prodotti esclusivamente in metallo, distinguendosi da diversi competitor che producono in polimero. Oltre il 99% del fatturato proviene dal mercato estero, soprattutto da quello in USA. «Da inizio degli anni 90 abbiamo una società controllata americana nel Connecticut, la Mec-Gar USA – continua Ruggeri Gnutti -, che oltretutto vorremmo ampliare perché vorremmo trasferire delle operazioni finali sul prodotto proprio lì». All’inizio di quest’anno Mec-Gar ha presentato allo shot show di Las Vegas, un caricatore nuovo su cui ha firmato diversi brevetti, ma nei progetti futuri c’è l’ambizione di sviluppare altri nuovi prodotti per ampliare il catalogo, sia per retail che per OEM. Ultimo ma non meno importante, all’interno dell’azienda bresciana è stata istituita una biblioteca aziendale, la Mec-Gar – Capitolo uno, pensata per nutrire la mente, stimolare la creatività e favorire la condivisione.

NORDIVAL
Dipendenti: 41
Rovato (BS)
“Siamo orgogliosi di ciò che abbiamo costruito in questi trent’anni: un’azienda solida, sostenibile e proiettata al futuro, dove le persone fanno davvero la differenza”, sono le parole di Cristiana Bosetti, managing director di Nordival. Fondata nel 1994 a Rovato, nel cuore della Franciacorta, per iniziativa del Dottor Osvaldo Bosetti, Nordival Srl è oggi un punto di riferimento per la distribuzione e i servizi legati ai prodotti Swagelok, società statunitense produttrice di soluzioni per sistemi fluidodinamici. Dal 1999, l’azienda si è espansa in Malta, Cipro e Turchia. Nel 2016, con il passaggio alla guida di Cristiana Bosetti, la società ha ampliato la sua presenza in Ungheria, Romania e nei Balcani e, dal 2017, ha conquistato anche il mercato greco. Nordival ha rafforzato così la sua identità interna: un team di 41 persone, inclusivo e competente (46% donne, 54% uomini), oggi attivo in oltre cinque Paesi. L’azienda opera nei settori oil & gas, semiconduttori, chemical/refining, R&D, general industry e clean energy, collaborando con clienti internazionali anche su progetti legati all’idrogeno e alle rinnovabili. Forte l’impegno su temi ESG: è in corso la certificazione Ecovadis e la redazione del Bilancio di Sostenibilità 2024. Il nuovo headquarter rovatese è alimentato all’80% da energia geotermica e al 20% da fotovoltaico. Sul piano sociale, Nordival sostiene con entusiasmo progetti benefici a favore del territorio bresciano e oltre.

PORTA SOLUTIONS
Dipendenti: 80 in italia e 12 in USA
Fatturato: 20mln€
Villa Carcina (BS)
Nel 1958 Oscar Porta, progettista meccanico affermato sul territorio bresciano, fonda Porta Transfer, anticipando le esigenze del mercato: a quei tempi le macchine funzionavano con un rapporto 1:1, ossia un operatore per ogni operazione compiuta; Porta riuscì ad ottimizzare la produzione creando una macchina – la prima in assoluto – che consentiva l’esecuzione di tre operazioni con un solo operatore. Oggi l’azienda che si trova in Val Trompia ai piedi di Lumezzane ha cambiato nome, Porta solutions, ed è portata avanti dal figlio Maurizio Porta, amministratore unico; si è specializzata nella progettazione di Centri di Lavoro Portacenter rappresentando un riferimento di mercato per coloro che vogliono applicare nuove strategie produttive. «Oggi progettiamo sempre macchine utensili, per un mercato più liquido perché ai giorni nostri è difficile fare previsioni – spiega Maurizio Porta – e oltretutto, considerata la manodopera più bassa a livello di costi dei Paesi Asiatici, le grosse quantità di produzione si sono spostate là. Noi ci siamo quindi reinventati, non realizzando più macchine super produttive, bensì macchine adattabili a nuovi scenari, sempre competitive anche dedicate alla fornitura di piccoli-medi lotti». Oggi Porta Solutions esporta il 50% delle proprie macchine in Europa (Italia inclusa) e il 50% in USA. Tra i progetti futuri c’è quello di creare una gestione più manageriale, e meno familiare, e di implementare la produzione con l’intelligenza artificiale. Dal 2000 la società ha anche una sede americana nel North Carolina, derivante da una passata joint venture che papà Oscar aveva seguito.

RUBINETTERIE BRESCIANE BONOMI
Dipendenti: 1.000
Fatturato: 380mln€
Gussago (BS)
Se lo chiami sul cellulare, parte una suoneria con l’inno italiano. Se gli chiedi in cosa si sente bresciano, quasi si commuove, «perché – racconta – mi sento profondamente parte dell’Italia, della Lombardia, del mio paese, Lumezzane. Il mio mestiere è fare l’imprenditore e sono orgoglioso di fare parte di una comunità di aziende ricchissima che rappresenta l’Italia nel mondo». Aldo Bonomi, presidente di Rubinetterie Bresciane Bonomi, che produce valvole e raccordi, forte di queste radici guarda al mondo con coraggio e intraprendenza: «Veniamo da diverse acquisizioni compiute negli ultimi anni, facciamo all’estero il 65% del fatturato ma non ci basta: vogliamo lavorare negli USA e stiamo cercando una realtà che faccia per noi. Se non la troveremo? Costruiremo da greenfield. Ormai la decisione è presa». Determinazione assoluta e idee chiare caratterizzano un imprenditore di grande esperienza che non perde mai di vista il bene della famiglia: «Siamo in due fratelli e cinque nipoti, e per salvaguardare l’unione abbiamo deciso di avere più aziende che operano nei due filoni principali dell’industriale e del termosanitario, che vanno sotto il cappello della holding». Il nome di Bonomi, del resto, è di quelli che contano: molto presente sul territorio, «grande appassionato di auto, d’epoca e contemporanee», è presidente di ACI Brescia a cui fa riferimento nientemeno che il marchio Millemiglia.