Grande Impresa

Arco Spedizioni
Dipendenti: 1.000
Fatturato: 350mln€
Monza
«Il segreto? L’evoluzione, che non è una rivoluzione, bensì una crescita dinamica». Mauro Armanini è direttore commerciale di Arco Spedizioni, azienda nata a Milano nel 1970 e trasferitasi a Monza a inizio Anni 90. «Siamo specializzati in trasporti che necessitano particolare accuratezza, in particolare nel mondo del vino e nel settore chimico». Quindici filiali, 7.000 clienti (di cui 1.500 nel settore vinicolo) e un indotto che coinvolge 4.000 persone, l’azienda non è (solo) nei suoi numeri: «Tra tutti i player nazionali del settore trasporti noi siamo l’ultimo di questa grandezza a mantenere una conduzione familiare. Il passaggio generazionale, infatti, è stato compiuto e la famiglia Riva, fondatrice, ha nella seconda generazione i manager di oggi, ovvero la sua continuità». Armanini mostra uno spiccato orgoglio nell’affermare che l’azienda è in grado di lavorare anche economicamente con le proprie forze, che è impegnata in un ulteriore sviluppo ad ampio spettro e osserva con interesse tutto ciò che si muove nell’ambito ESG, redigendo, ad esempio, il Bilancio di sostenibilità. «La sede di Monza è quasi completamente autonoma da un punto di vista energetico per il fotovoltaico sul tetto, ma non è l’unica. Inoltre, siamo attenti e presidiamo il territorio anche per quanto riguarda eventi, manifestazioni e collaboriamo con coloro che ne hanno a cuore le sorti».

DEUTZ Italy
Dipendenti: 1.000
Fatturato: 72mln€
Lomagna (LC)
L’azienda viene fondata nel 1904 con il nome IML dalla famiglia Keller, a cui è appartenuta fino a quando è stata venduta nel 2017 alla tedesca Deutz, che da oltre 160 anni produce motori che erano già venduti sul territorio nazionale proprio da IML. «Oggi il core business – spiega l’AD Marco Colombo – è la vendita e riparazione di motori diesel per applicazioni industriali di ogni tipo. Rappresentiamo quindi Deutz ma anche altre case, come Niigata e Hyundai Himsen, con prodotti non sovrapponibili; ciò sul mercato italiano, ma il nostro raggio d’azione oggi comprende anche i Balcani, Malta e Cipro». Oltre che quella dell’azienda, la storia professionale dello stesso Colombo è interessante: partito dalla Moto Guzzi, poi Omnitel e MAN come CEO, in Deutz era già stato responsabile aftersales per quasi dieci anni, per abbracciare dal 2020 l’avventura ai vertici: «Non faccio altro che rifare la storia – spiega – gli stakeholders sono gli stessi e la strategia volta alla crescita anche. Risentiamo del variare delle dinamiche geopolitiche, ma contiamo di continuare il percorso di crescita e stiamo lavorando sull’aggiornamento del portafogli di prodotti e servizi, su una maggiore presenza territoriale con uffici delocalizzati e sulla strutturazione su mercati che vanno dal construction (edilizia, macchine movimento terra), all’agricolo, marino, power generation. Il prossimo? L’oil&gas. Siamo inoltre gli unici ad avere a catalogo motori a idrogeno oltre a che a gas ed elettrici».

Gens Aurea
Dipendenti: 900
Fatturato: 600mln€
Osnago (LC)
«Azienda leader in Europa per la compravendita di oro e preziosi, Gens Aurea S.p.a. nasce nel 2009 con il brand OroCash da due imprenditori brianzoli che decidono di vendere l’azienda ad un fondo di investimento che opera nelle medie imprese sul territorio nazionale. Successivamente l’azienda viene venduta ad un altro fondo di investimento che ne sostiene la crescita rendendolo oggi un gruppo che sviluppa circa 600 milioni di euro di fatturato». A parlare è Fabio Godano, amministratore delegato da dieci anni di Gens Aurea S.p.a., società che possiede otto brand internazionali e che oggi può definirsi il più grande stakeholder nel settore dell’oro e dei preziosi. «Operiamo con vari brand di cui quello storico è Orocash, rappresentato da gioiellerie che vendono sia prodotto nuovo che rigenerato, una sorta di second-hand dell’oro – continua Godano – Acquistiamo materiale aurifero direttamente dal consumatore ed essendo operatori professionali d’oro, commercializziamo anche lingotti e monete con il brand dedicato Aurea Invest che ha un sito pensato per l’acquisto online di monete e lingotti d’oro». L’azienda è presente anche in Spagna, Portogallo, Svizzera, Repubblica di San Marino e Austria; nel 2024 ha chiuso due acquisizioni, l’italiana GioiaPura, primo player di gioielleria e-commerce (11 mln di prodotto gioielli su canale online e 3 negozi fisici) e la catena Alpha Gold rebrandizzata con negozi GioiaPura con 26 gioiellerie presenti in vari centri commerciali in Austria.

Mantero Seta
Dipendenti: 549
Fatturato: 86,9mln€
Grandate (CO)
Non basta scrivere la storia del tessile (123 anni!) per garantirsi un futuro: lo si fa mettendo in campo ogni giorno innovazione, attenzione al prodotto ma anche ai temi ESG, propensione all’innovazione e una certa dose di coraggio. Qualità di cui è certamente provvisto Franco Mantero, presidente di Mantero Seta, quarta generazione di una realtà produttiva che nel Comasco ha tessitura e stamperia e come punto di forza la creatività dedicata a una clientela alta di gamma e lusso. «Le tematiche di innovazione per noi si declinano in tecnologia ma anche continuo investimento nelle tecniche manuali e sostenibilità, in particolare con l’utilizzo di filati e chimica per ottenere particolari performance. Il risultato è qualità assoluta e sofisticazione del prodotto, su cui abbiamo investito più che sul marchio. Più riusciamo a utilizzare le competenze tecniche che abbiamo all’interno, meglio ci distinguiamo rispetto ai competitor». Mantero parla poi della recente operazione che ha portato il grande marchio del lusso Chanel a entrare per il 30% nel capitale della società: «È un’operazione che mi soddisfa moltissimo: è il nostro più antico cliente, ci lavoriamo dal 1973 senza interruzioni e questo ha creato un rapporto particolare. I ruoli in azienda sono rimasti gli stessi ma si è generata una grande attrattività della nostra azienda nei confronti di tutti gli stakeholders. Anche il piano di acquisizioni già previsto potrà accelerare. Del resto, il mio obiettivo è che la mia azienda sia sempre un passo avanti».

SILEA
Dipendenti: 200
Fatturato: 80mln€
Valmadrera (LC)
Azienda pubblica al 100%, nata trent’anni fa con 87 soci che sono comuni dell’area lecchese e brianzola, area su cui insiste con i servizi offerti, Silea ha come mission la realizzazione di un modello di economia circolare votata alla gestione dei rifiuti e alla produzione di energia elettrica. «Operatori simili hanno di solito la raccolta, mentre noi, caratterizzati da una forte vocazione industriale, abbiamo anche gli impianti: l’inceneritore per il teleriscaldamento, l’impianto per il biometano e uno per il riciclo delle plastiche». Pietro D’Alema, CEO & managing director, racconta anche di un progetto sul fotovoltaico di prossima realizzazione a Valmadrera, che prevede la posa di 70.000mq di pannelli solari per una realtà che già oggi è il principale produttore di energia elettrica nel Lecchese. «Nel 2021 abbiamo avviato una diversificazione nel quadro di un piano strategico di totale riposizionamento: abbiamo cambiato il marchio, lanciato il nuovo payoff “Valorizziamo risorse”, e ci siamo convertiti da operatori di raccolta alla vendita di materie prime e seconde. In Lombardia siamo l’unico gestore pubblico integrato che copre tutta la filiera e con una redditività tra le più alte nel settore». La “seconda vita” di Silea, finalizzata a sviluppo geografico e impiantistico, racconta anche del premio Miglior utility 2025, che trova sostanza nelle performance come modello di circolarità e nel posizionamento tra le 100 aziende italiane di tutti i settori in termini di redditività e legalità.

Vamp Tech
Dipendenti: 160
Fatturato: 90mln€
Busnago (MB)
Una “piccola multinazionale” che vende al 60% in 40 paesi nel mondo, con stabilimenti in Malesia, una succursale commerciale in Spagna e venditori dipendenti in 15 nazioni. «Il prossimo passo? L’approccio al mercato statunitense». Ce n’è di bandierine ben posizionate sul risiko di Vamp Tech, realtà nata nel 1988, dedita alla compoundazione di polimeri termoplastici. A spiegare di cosa si tratti esattamente è Romeo De Castro, direttore marketing: «Fondiamo i polimeri negli estrusori e li additiviamo con cariche, rinforzi, pigmenti per dare al prodotto finito le caratteristiche necessarie per vivere in plastica tecnica. Abbiamo maturato una grande expertise nel realizzare materiale ad alte prestazioni tecniche e di sicurezza, come plastiche ritardate alla fiamma, ovvero materiali fondamentali per la sicurezza in ambito elettrico, elettrodomestico, automotive, auto elettriche». Vamp Tech lavora con clienti nel mondo elettrico, elettronico ed elettrodomestico e si posiziona nel suo settore come «un’azienda medio-piccola che sfida i grossi player dell’industria chimica. Realizziamo l’85% di prodotti legati alla fiamma, attività che per i grandi colossi rappresenta solo una piccola percentuale. Possiamo quindi distinguerci per flessibilità e servizio al cliente. C’è poi il tema della “compliance chimica”, ovvero i grossi cambiamenti nelle regolamentazioni che hanno portato a utilizzare alcune molecole nel mondo della plastica; investiamo pertanto nella R&D, un’attività che realizziamo in Italia per poi portare la produzione in tutto il mondo».