Imprese Storiche

A.A.G. STUCCHI
Dipendenti: 260
Fatturato: 60mln€
Olginate (LC)
«Siamo una giovane start up di 80 anni – racconta con un po’ di ironia Aristide Stucchi, Presidente di A.A.G. Stucchi -, e lo dico perché essendo cambiato il mondo dell’illuminazione negli ultimi dieci anni, anche noi abbiamo dovuto innovarci completamente. Se nei primi settanta, infatti, ci siamo occupati di un solo componente, il portalampade per illuminazione a fluorescenza, con l’arrivo del LED il nostro mercato principale è crollato del 50% all’anno. Abbiamo comunque deciso di restare nel mondo dell’illuminazione e, con le dovute competenze, abbiamo spinto il 90% del nostro business sui sistemi di illuminazione a binario. Oggi forniamo questo tipo di soluzione agli OEM dell’illuminazione, che integrano il prodotto e lo propongono al cliente finale». Nata nel 1944, oggi A.A.G. Stucchi è leader nella produzione e commercializzazione di sistemi per illuminazione a binario, grazie anche all’acquisizione della tedesca Eutrac che ha rafforzato ulteriormente il posizionamento aziendale. Da Olginate, il prodotto viene esportato per l’82% in 80 Paesi nel mondo, circa il 75% in Europa, il restante suddiviso tra Asia, America e Oceania. L’impegno per la sostenibilità ambientale si traduce ovviamente nel prestare la massima attenzione alla riduzione degli sprechi nel processo di produzione e nella ricerca di materie prime di alta qualità, ma anche in piccoli gesti come la ricerca di materiali alternativi per l’imballaggio e la spedizione dei prodotti.

Delicatesse
Dipendenti: 50
Fatturato: 13mln€
Concorezzo (MB)
Un viaggio in USA negli Anni 60 porta il figlio di una famiglia di panettieri a sua volta impegnato nella vendita di farine, granaglie e mangimi a fondare nel 1966 un’azienda basata sulla produzione di carne di tacchino, un cibo che negli States già spopolava. Negli anni l’attenzione si concentra sulla lavorazione delle carni, con specializzazione sul tacchino, appunto, ma anche sul pollo e il vitello. «Oggi trattiamo tutte le carni e le vendiamo all’80% al mondo dell’industria, della ristorazione, dei grossisti. Da poco abbiamo approcciato il btoc soprattutto per le carni sottovuoto per la consumazione domestica». Stefania Bianchi è la nipote di quel geniale pioniere a cui nei valori Delicatesse ancora si richiama; a lei fanno capo le aree marketing, HR e acquisti e condivide la responsabilità con il fratello Davide, come direttore commerciale. Operano su tutto il territorio nazionale, e una parte va anche all’estero, vista la produzione certificata Halal e, in arrivo, quella Kosher. «Il next step sarà una maggiore digitalizzazione e strutturazione, ovvero guidare la nave con il timone e la bussola, non solo affidandoci alle stelle. Non siamo una grande realtà, ma grazie anche a un intenso percorso che abbiamo fatto dal 2019, operiamo con logiche da multinazionale». Forte l’attenzione ai temi della disabilità, del sociale e l’attenzione all’inclusività, anche riguardo la popolazione aziendale.

IPA PORCELLANE
Dipendenti: 150
Fatturato: 11mln€
Usmate Velate (MB)
È una storia tutta di famiglia quella che porta nonno Egidio Sala a fondare, esattamente 70 anni fa, un’azienda che oggi è condotta dalla seconda generazione, i figli Riccardo e Roberto e i nipoti, Sarah, Alice e Amedeo. Quest’ultimo, oggi, nella sua qualifica di general manager, gestisce «una realtà unica al mondo che realizza accessori in porcellana per il mondo della torrefazione, ovvero le tazzine del caffè. La nostra superspecializzazione è stata una decisione strategica basata sulla convinzione di realizzare un ottimo prodotto, che da una parte è artigianale, dall’altra si avvale delle migliori tecnologie». IPA Porcellane, infatti, ha sempre puntato sull’automazione, tanto che sin dai tempi di nonno Egidio tutti i macchinari sono prodotti internamente. «Le tazze da espresso che escono dal nostro stabilimento sono personalizzate con il logo del cliente e non sono assimilabili a quelle che abbiamo a casa, poiché si tratta di tazze prestazionali con spessore variabile, che garantiscono la totale qualità». Amedeo Sala, classe 1989, studi di management in Bocconi, esperienze finanziarie e da qualche anno entrato nell’alveo dell’impresa di famiglia, racconta anche che la clientela diretta è all’80% distribuita sul territorio nazionale, ma l’export indiretto è molto più elevato. «Detto ciò, stiamo guardando con attenzione a nuovi promettenti mercati, come gli Emirati, dove la cultura del caffè sta vivendo un’accelerata».

KSB Italia
Dipendenti: 276
Fatturato: 98mln€
Concorezzo (MB)
La storia di KSB in Italia inizia nel 1925 con la fondazione della Società Italiana Pompe Klein a Milano, in via Principe Umberto 28 e con un’officina in via Moscova 39. La società cresce rapidamente, trasferendosi presto in una nuova sede e consolidandosi grazie all’aumento di capitale e alla partecipazione di maggioranza di KSB. Oggi KSB Italia S.p.A. è leader nel settore del trasporto di fluidi grazie alla produzione di pompe e valvole. I prodotti si caratterizzano per l’alta qualità, l’affidabilità, il grado di innovazione tecnologica, l’efficienza energetica e per l’ampia gamma di applicazioni che va dal trasporto di liquidi con le pompe centrifughe, al controllo dei fluidi con le valvole di regolazione e di sicurezza per finire con i sistemi di gestione delle acque reflue e industriali. «Ringrazio i collaboratori per l’impegno e i clienti per la fiducia – dichiara Riccardo Vincenti, Consigliere Delegato di KSB Italia S.p.A. – Prestiamo molta attenzione al welfare, offrendo benefit come un’area verde, una palestra, una biblioteca aziendale, un ristorante interno, consulenza legale gratuita, flessibilità oraria e smart working. Le strategie organizzative, focalizzate su valorizzazione interna, crescita dei talenti e investimento nei giovani, restano centrali nelle politiche aziendali. Nonostante l’instabilità, il 2025 procede sotto ottimi auspici, con un solido portafoglio ordini in tutti i segmenti di mercato».

MANDELLI
Dipendenti: 10
Fatturato: 2mln€
Senna Comasco (CO)
Quando la sinergia tra aziende diventa tale che cliente e fornitore non possono (né vogliono) fare uno a meno dell’altro, ecco che nascono soluzioni impreviste. E così, a seguito della crisi del 2008 che mette in forte difficoltà l’azienda Mandelli, che a Besana Brianza produceva maniglie in ottone dal 1953, la realtà comasca Erco, che produce invece finestre, decide di acquisirla. Antonio Corengia, che ne è il CEO, racconta: «Abbiamo voluto salvaguardare un brand storico del saper fare italiano, lavorando poi sulla rivoluzione dei prodotti e delle tecniche produttive: se la qualità del materiale, ovvero l’ottone, era ottima, abbiamo deciso di dare una sterzata sul tema design, che era poco considerato. Inoltre, nel processo produttivo siamo passati dalla pressofusione allo stampaggio a caldo che permette di ottenere superfici migliori dal punto di vista qualitativo e avere finiture più moderne e performanti». In questo anche la collaborazione con giovani designer fa la differenza, cui si unisce un percorso che riedita dei pezzi storici. «Al 40% le nostre maniglie prendono la strada di Francia, Spagna, Regno Unito, Paesi Baltici, Est Europa, Cina, USA. Il futuro? La customizzazione è la strada maestra, da perseguire seguendo il gusto e le necessità del progettista. Diamo il nostro contributo sul tema della sostenibilità, con l’installazione di pannelli solari e la revisione dei processi produttivi per il contenimento energetico e l’ottenimento di processi meno impattanti».

VERGA arti grafiche
Dipendenti: 3
Macherio (MB)
«L’azienda è stata fondata nel 1947 da mio nonno, Costante Verga, ma ai tempi aveva solo la denominazione di “tipografia C. Verga”, e stiamo parlando di tanti anni fa, quando i locali in cui si lavorava erano molto piccoli». A raccontare la storia di Verga Arti Grafiche è Paolo Verga, co-titolare insieme al cugino Stefano, esponente di una famiglia un po’ particolare che ha visto due fratelli sposarsi con due sorelle. «Se prima la stampa era basata su composizioni con caratteri mobili di legno o di piombo, in cui le singole lettere venivano accostate tra loro per comporre frasi, negli Anni 70, con l’avvento della stampa offset, la velocità di esecuzione è aumentata notevolmente». In quegli anni l’azienda si sposta in una sede più grande, ma è nel 1982 che si stabilizza a Macherio e si specializza nella stampa digitale per le piccole tirature e nella stampa offset per le grandi tirature, oltre che nella nobilitazione. «Sono entrato in azienda a 17 anni, era il 1986, perché volevo dare una mano ai miei genitori e ai miei zii, e da subito ho capito che questa era la mia strada – continua -. Siamo un’azienda a conduzione familiare, ormai giunta alla terza generazione. La quarta? I figli ci sono, ma saranno loro a decidere quale strada intraprendere. Io mi occupo di produzione e mi piace stampare con le macchine offset: da tanti anni utilizzo una macchina a quattro colori offset, che consente di avere fogli in quadricromia in un solo passaggio. Per me è un piccolo gioiello».