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Amphibious
Dipendenti: 6
Fatturato: 550.000€
Casatenovo (LC)
Amphibious nasce circa 15 anni fa quando Daniele Fontana, appassionato motociclista, decide di progettare borse, zaini e marsupi la cui principale caratteristica è l’altissima impermeabilità del prodotto, garantita dalla tenuta stagna. Daniele, insieme al fratello Riccardo, hanno già un’azienda nel Lecchese che si occupa di serramenti, ma la passione per le moto di Daniele lo porta a esplorare un mercato di nicchia. «All’epoca sul mercato non c’era un articolo di questo tipo, che fosse a tenuta stagna e che proteggesse il contenuto dall’acqua, dall’umidità, dalla sabbia e dalla polvere – spiega Daniele Fontana, co-founder di Amphibious -. Inizialmente il nostro prodotto rientrava nella categoria delle attrezzature subacquee, ma presto abbiamo virato sulle borse impermeabili e siamo entrati in settori come l’outdoor, la nautica, il trekking e le moto. Non solo. Forniamo prodotti specifici ai reparti dei Vigili del Fuoco e ai reparti speciali dei paracadutisti; da dodici anni abbiamo stretto un accordo con il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico per la fornitura di attrezzature impermeabili e siamo anche loro sponsor. L’idea è di espandere il mercato già avviato all’estero (Inghilterra, Olanda, Polonia, Russia, Giappone e Indonesia) e di produrre borse e zaini PFAS-free. Su richiesta di un cliente del settore moto a partire da quest’anno avvieremo questo passaggio», spiega Fontana.
BOATiful Lake
Dipendenti: 4
Fatturato: 45.000€
Como
Metti quattro amici che, oltre a condividere esperienze di scuola e di vita, si ritrovano attorno a un progetto d’impresa che allo stesso tempo faccia leva e sviluppi la bellezza del territorio in cui sono cresciuti. Così Giovanni Salici, 26 anni, studi in Economia all’Università Cattolica e master in Svizzera, dopo alcune esperienze lavorative un po’ deludenti decide che è giunta l’ora di svoltare. Come? Mettendo a frutto l’esperienza maturata sul gozzo di papà: è così che fonda una società per organizzare con il supporto degli amici di sempre e ora suoi soci (Andrea, Davide e Francesco) boat tour per portare i turisti sul Lago di Como, raccontandone a loro segreti e bellezze dal punto di vista di chi, il lago, lo ama da sempre. La clientela? «Tutta straniera, altospendente, americani al 60% ma sempre più arabi che richiedono i nostri servizi». Giovanni, amministratore e socio al 70%, è entusiasta di questo progetto che è già realtà e che punta ad ampliare con l’acquisto di una seconda imbarcazione e la creazione di relazioni stabili con le strutture ricettive del territorio. «La veduta dal lago è straordinaria, sia per le ville che per le bellezze naturali – racconta – ma i clienti sono attratti anche dalle esperienze gastronomiche che io stesso consiglio loro. Del resto, facendo questo lavoro ho scoperto che amo stare con i turisti e vivo una grande gratificazione nel far loro vivere ore di pura bellezza».
ComfTech
Dipendenti: 12
Fatturato: 900.000€
Monza
Nata per sviluppare un progetto di monitoraggio tessile per bambini in terapia intensiva neonatale, ComfTech si è poi specializzata nei wearable e oggi progetta e realizza diversi dispositivi medici che coprono l’area neonatale ma vengono proposti anche ad adulti in ambito clinico e sportivo. «Si tratta di indumenti che hanno al loro interno dei tessuti particolari con cui realizziamo sensori e circuiti. Indossando l’indumento si ottiene un monitoraggio costante dei parametri. L’obiettivo è garantire a chiunque, ovunque e sempre il monitoraggio dei parametri fisiologici, ottenendo i presupposti per lavorare su prevenzione, capacità predittiva e migliore conoscenza di sé stessi». Cura e anche wellness, dunque, come sottolinea Alessia Moltani, founder e AD della realtà monzese che ha come interlocutori Asl o ospedali. «Per noi il software è particolarmente rilevante: raccogliamo moltissimi dati, che possono essere elaborati in una logica di medicina personalizzata. Ci concentriamo anche sul design, al fine di renderlo il meno invasivo possibile, oltre che finalizzato a non limitare il movimento». ComfTech ha ottenuto a fine 2024 la certificazione di un prodotto specifico per l’area pediatrica, che si sta cominciando a testare con i reparti ospedalieri di grandi ospedali, come il Gaslini di Genova. Questi sistemi hanno inoltre un’intrinseca flessibilità per cui, modificando la componente tessile, si possono sviluppare sistemi per specifiche esigenze.
DROGHERIA CIRLA
Dipendenti: 2
Fatturato: 500.000€
Monza
Varcata la soglia della Drogheria Cirla, sovrastata da una grande targa dorata, si viene proiettati indietro nel tempo: tra i mobili del Novecento e i forti odori delle spezie, qui si trovano i prodotti più disparati delle antiche drogherie e un’atmosfera quasi magica. «È l’anima del negozio che fa la differenza – sottolinea Michela Cirla, titolare insieme alla sorella Beatrice, terza generazione -, quella che invita le persone che passeggiano per strada ad entrare nel negozio per immergersi in questa atmosfera d’altri tempi». È il 1963 quando nonno Luigi rileva il negozio, in via Italia, mentre oggi la Drogheria Cirla si trova al civico 14 di via Zucchi; gestita per 40 anni dal figlio Ugo, detto il Barbisùn per i suoi lunghi baffi, ora sono Michela e Beatrice a occuparsi del negozio. «Puntiamo ad essere i precursori di nuove tendenze, sempre rimanendo legati alla tradizione italiana del cibo che ci porta a scegliere piccoli produttori che valorizzano il territorio. Vorremmo realizzare un prodotto dolciario che richiami la nostra tradizione – continua Michela -, e che accompagni il nostro prodotto iconico, il Barbisùn, l’amaro che mio padre faceva in casa mettendo in infusione liquirizia, cardamomo, menta piperita, rabarbaro e china e che abbiamo messo in produzione per i nostri 60 anni. Un amaro che ormai si è conquistato il titolo di “Amaro di Monza”». Nel 2023 Drogheria Cirla è stata riconosciuta come Attività Storica dalla Regione Lombardia.
MONZATECH
Dipendenti: 1
Fatturato: 100.000€
Biassono (MB)
MonzaTech nasce come startup nel 2016 quando Francesco Bozzano deposita il suo primo brevetto (ne seguiranno altri quattro!) per progettare un sistema di raffreddamento per moto di altissima gamma. «Io in realtà venivo dal mondo delle auto… Siamo partiti con un’idea semplice, la classica “illuminazione” – racconta Francesco Bozzano, Co-founder di MonzaTech – L’idea era buona e ha dimostrato subito di funzionare e di essere anche molto richiesta». Siccome le moto con potenze elevate vanno in notevole affanno termico, il prodotto si aggiunge al sistema di raffreddamento originale della moto e si comporta come un’auto ibrida dove la parte elettrica e la parte del motore tradizionale si aiutano vicendevolmente. «Non abbiamo competitor perché siamo stati i primi a realizzare un prodotto di questo tipo e abbiamo rapporti con tutta la filiera delle officine specializzate per moto di altissima gamma, non solo da competizione, ma anche ad uso stradale; per il 90% sono moto italiane, come Ducati, e il restante 10% sono Enduro Yamaha». Progetti per il futuro? Abbiamo un prodotto pronto al 90%: si tratta ancora di una pompa con lo stesso sistema di funzionamento e che segue lo stesso brevetto, ma siamo riusciti a compattare tutto mettendo l’elettronica di gestione in un motore brushless (senza spazzole) che consente una maggiore durata del motore stesso, quando adesso è invece limitato a circa 1.500 ore».
Pavoni
Dipendenti: 5
Fatturato: 250.000€
Taceno (LC)
Angelo lavora sulla valorizzazione del marchio, le strategie comunicative e la creazione di partnership sul territorio; Francesco invece è il guru dell’officina e per lui la tecnica nel realizzare pentole di rame non conosce segreti: ritratto di una sinergia perfetta tra i fratelli Pavoni, quarta generazione dell’attività creata nel 1920 per la lavorazione del latte per formaggi e poi virata sul pentolame professionale in rame. «Negli ultimi anni abbiamo investito molto, comprando anche un nuovo capannone e organizzando una produzione che è un mix di industriale e artigianale – spiega Angelo Pavoni – Tutta la famiglia è impegnata in azienda e svolgiamo molto lavoro come terzisti, ma ora intendiamo spingere anche con il nostro brand, non solo perché il rame è il miglior strumento in cucina ma è anche l’ideale per i servizi in tavola, in quanto oggetto di design». Tra i clienti molti ristoranti sul Lago di Como e in Valsassina, ma anche tanti privati che fanno rigenerazione delle pentole che hanno in casa, anche centenarie (!). «Innovazione? Sì, abbiamo creato un e-commerce e ci proponiamo in maniera differente dal solito anche nel modo in cui comunichiamo: ho notato che nel mio ambito c’era un vuoto nel mondo dei social ed ecco che ho creato un piano editoriale, lavorando molto su TikTok, arrivando anche a 350.000 visualizzazioni a video. Una strada che vogliamo certo perseguire intraprendendo nuove collaborazioni».
