ESG
C. Tessile
Dipendenti: 200
Fatturato: 37mln€
Guanzate (CO)
Nata 99 anni fa (!) per la produzione della seta, nei decenni ha compreso anche il settore cotone e tessuti per camiceria. Puntando sulla diversificazione, dopo il 2008 ha acquisito diversi brand concorrenti e partecipazioni in altre aziende, principalmente nel Nord Italia, tanto che oggi Charme, il gruppo di riferimento, vanta un fatturato consolidato di circa 50mln€. A dirigere una realtà che oggi annovera come clienti i migliori camiciai del mondo e i più importanti brand che producono camicie, Simone Canclini, consigliere delegato, e il cugino Mauro. «Viviamo un periodo complesso – spiega Canclini – in cui per essere competitivi manteniamo accesa l’attenzione sulla possibilità di continuare a cogliere opportunità di investimento in aziende tessili complementari, sempre nell’ambito del nostro processo di diversificazione». Canclini, che è anche presidente Fondazione del Tessile Italiano e di Milano Unica, spiega come l’impegno della sua azienda sia fattivo e concreto sui temi legati alla lettera G dell’acronimo ESG ma anche sulla lettera S: «Abbiamo creato vent’anni fa la onlus Un sorriso in più, tutta gestita internamente, tanto che la sede è all’interno dell’azienda. Coordiniamo oltre cento volontari che vanno a trovare gli anziani soli, nelle rsa e a domicilio, anche in ospedale. Il tutto è nato dalla volontà di fare qualcosa vicino a noi, utile per il territorio e misurabile. A questa si affianca il progetto Nipoti di Babbo Natale grazie a cui chiunque può realizzare il desiderio di un anziano che vive in una casa di riposo».
Elfri
Dipendenti: 10
Fatturato: 5mln€
Carate Brianza (MB)
«Costruire bene per vivere meglio: le nostre abitazioni esprimono questo ideale». Il geometra Umberto Frigerio, 79 anni, amministratore unico di Elfri, racconta la filosofia che sta alla base dell’azienda nata nel 1974, dedicata alla costruzione immobiliare, vendita e post vendita. «Ponderiamo attentamente le soluzioni alle grandi sfide che il costruire oggi deve affrontare: tra queste, il consumo di terreno e la tutela dell’ambiente. Il settore dell’edilizia, infatti, è responsabile del 40% dell’intero consumo energetico, dunque occorre individuare strade costruttive sempre più sostenibili e meno inquinanti. Di qui, la nostra preferenza per fonti di energia alternative, come il fotovoltaico e l’attenzione al risparmio dell’acqua». Da queste considerazioni derivano anche opportunità inusuali, ad esempio il predisporre il pannello fotovoltaico come proprietà della famiglia, non del condominio. Ad affiancare Frigerio, moglie e figli, ma anche la terza generazione è in arrivo. «Teniamo particolarmente al benessere socioeconomico della comunità: chi fa impresa lo deve fare a favore di tutti e noi abbiamo scelto la città di Carate. Il nostro valore aggiunto è proprio l’attenzione al territorio, ad esempio il privilegiare la sicurezza garantendo tecniche costruttive antisismiche e utilizzando tecniche costruttive legate alla bioedilizia».
Fratelli Riva
Dipendenti: 160
Fatturato: 110mln€
Molteno (LC)
«Siamo una Spa a conduzione familiare, in cui la dimensione familiare costituisce un plus, in quanto garanzia di flessibilità e rapidità nel prendere le decisioni. Oltre a me, in azienda oggi ci sono i miei tre fratelli e mio padre Umberto, fondatore con suo fratello oltre cinquant’anni fa dell’azienda, ne è ancora presidente». Così Giuseppe Riva, 44 anni, amministratore delegato di una realtà che produce quasi tutta la gamma completa di salumeria per private label della grande distribuzione ma attivi anche nel canale Horeca, specializzata nella produzione di prosciutto cotto e, negli ultimi anni, cresciuta del 20% nella vendita di carni avicole. Fortemente impegnata nell’obiettivo di fornire prodotti di qualità a un giusto prezzo, l’azienda si è confrontata anche con i temi ESG: «Il tema del benessere animale ci vede impegnati in filiere dedicate, senza antibiotici. Siamo molto attenti al tema del packaging – aggiunge Riva – in particolare nella riduzione del consumo di plastica, proponendo in tal senso anche materiali alternativi e possediamo una certificazione che dimostra il nostro impegno in tal senso. Abbiamo installato pannelli fotovoltaici e pompe di calore per garantire la produzione interna di energia pulita. Per quel che riguarda i collaboratori, abbiamo alzato di molto le quote rosa, anche in produzione e siamo fortemente legati al nostro territorio, per il quale rivolgiamo un’attenzione particolare attraverso il sostegno a diverse iniziative».
Previero
Dipendenti: 125
Fatturato: 84mln€
Anzano del Parco (CO)
La macinazione della plastica, della gomma naturale e sintetica e impianti di lavaggio per le materie plastiche sono al centro dell’attività di Previero, fondata nel 1922 da Natale Previero e oggi guidata dalla quarta generazione: Matteo, responsabile vendita e assistenza, e Ottavio Previero, sales manager. Quest’ultimo spiega: «In realtà era nata come produzione di macchine di taglio del legno e fibre di cellulosa, poi ha puntato sulla plastica. Nel 1974 la nuova divisione Sorema, dedicata al riciclaggio di materie plastiche che possono così essere riutilizzate. Oggi Sorema è leader nel mercato per blocco lavaggio dei polimeri. Nel 2020 è stata lanciata la nuova divisione trattamenti acque che permette di offrire un pacchetto completo e garanzia di processo di qualità dell’acqua e dei materiali». Nel 2023, in ottica di espansione dell’attività, è stato reso effettivo l’ingresso in partecipazione del fondo Ambienta, utile per fare ulteriori acquisizioni. «Siamo molto commessi sui temi ESG, essendo nella filiera della green economy: una nostra linea permette riutilizzo di un polimero nel mercato e ridurre il consumo di materiale vergine. Noi facciamo dunque upcycling, ovvero facciamo tornare un rifiuto al valore di partenza». I fornitori sono tutti italiani, il che consente anche uno stretto monitoraggio sulla qualità produttiva. «Cerchiamo di conservare uno stile familiare con i dipendenti, ci piacerebbe che l’azienda venisse percepita come una grande famiglia».
Silfa
Dipendenti: 86
Fatturato: 50mln€
Sulbiate (MB)
Francesca Cereda, 26 anni, sales department, narra le vite possibili della materia prima in uso in Silfa, che realizza contenitori metallici per alimenti e per il settore chimico: «Il metallo è un materiale permanente, ovvero che conserva inalterate le caratteristiche. Ciò rende sostenibile il suo uso per imballaggi, perché consente il riciclo». Non a caso l’azienda di Sulbiate, fondata nel 1959 nella cantina di casa da Vincenzo Cereda e cresciuta con immense fatiche e volontà, oltre a proporsi con il logo dedicato proprio alla “certificazione” della sostenibilità nel loro segmento ha fondato anche un’altra azienda, la cui mission è recuperare i fusti utilizzati per dare loro una seconda vita, ma sta studiando anche come cambiare la forma dei prodotti per ottimizzarne il trasporto nonché le chiusure, per preservare meglio il prodotto. Il fotovoltaico è poi un’implementazione che consente di approvvigionarsi di energia rinnovabile. «I fusti di Silfa sono diventati iconici nel tempo, e la svolta c’è stata soprattutto nel settore del pomodoro e della frutta. Nel 2000, poi, c’è stato un ulteriore rafforzamento nel settore alimentare con una linea di scatole per il caffè. L’azienda oggi è condotta da una squadra familiare, rappresentata soprattutto dalla terza generazione». Il raggio d’azione è mondiale (45% di export) ed è stata implementata la presenza nei settori chimico, petrolifero e alimentare.
Texal
Dipendenti: 37
Fatturato: 12,6mln€
Lurago d’Erba (CO)
«In termini di sostenibilità, le sfide che vengono chieste alle aziende come la nostra sono le stesse delle grandi. Tuttavia, noi non ci spaventiamo, anzi, tali richieste rappresentano un’opportunità: l’ecodesign, il passaporto digitale dei prodotti, la tracciabilità… sono temi su cui impostare un nuovo modo di fare impresa nel settore del tessile e su cui sono impegnata in prima persona». Così Tiziana Tettamanzi, owner di Texal, realtà nata nel Dopoguerra quando la nonna di Tiziana, emigrata dal Veneto in Lombardia, mise sotto casa i primi telati. Oggi produce tessuti per abbigliamento femminile e accessori, prevalentemente per il segmento del lusso e del prêt-à-porter. «Siamo fornitori di seconda fascia, siamo dietro le quinte, ma facciamo tanta ricerca e abbiamo un eccezionale archivio di disegni jacquard». L’impegno del team dell’azienda comasca si concretizza anche nel recente acquisto di nuovi macchinari in grado di ridurre il consumo, nell’installazione del fotovoltaico e nelle connessioni che vengono create sul territorio di riferimento con le piccole realtà locali. «I temi ESG richiedono un approccio culturale specifico ma non presuppongono attività molto lontane da ciò che abbiamo sempre fatto. I valori della nostra famiglia, infatti, ci hanno sempre resi consapevoli del nostro ruolo come impresa all’interno di un mondo più ampio. Gestiamo con consapevolezza e tatto anche le dinamiche interne, investendo su formazione e competenze».