Grande Impresa

Comini
Dipendenti: 1.400
Fatturato: 530mln€
Civate (LC)
Con 66 punti vendita e 22 showroom che vanno da Trieste a San Remo, dalla Valtellina alle Marche, Comini vive una continua crescita realizzata attraverso nuove aperture e acquisizioni di realtà esistenti che vengono rilanciate. Alberto Comini, 45 anni, in azienda da 25 e alla guida con papà Renato, spiega: «L’azienda nasce nel 2006 dalla scissione di una realtà già ben avviata che era stata fondata nel 1974. Ora il nostro modello di business prevede che la holding della famiglia è a monte di tutto e la famiglia è presente in tutti i ruoli chiave. Sul territorio operano poi società indipendenti, con propri marchi e strategie commerciali comuni. In tutte le aziende abbiamo soci di minoranza che sono coloro che poi gestiscono i punti vendita. Questo modello rende la gestione molto snella». Il core business è il commercio di materiale idrotermosanitario, con clienti tipo come l’installatore idraulico; in corso di sviluppo il fotovoltaico e l’impiantistica industriale, una nicchia che non tutti gli installatori coprono e pochi rivenditori hanno competenza per vendere. Alberto afferma di aver mantenuto la visione di famiglia: dare delega, autonomia, propensione all’investimento, su personale e strutture. «Da sempre molto legati ai territori, collaboriamo con i comuni per migliorare la qualità della vita. Abbiamo inoltre fondato l’Associazione Luigi Comini, dedicata a mio nonno, ente filantropico per la cura e lo studio delle malattie mitocondriali ed infantili».

Eurochem
Dipendenti: 18
Fatturato: 160mln€
Cesano Maderno (MB)
«Siamo parte di un gruppo internazionale che produce e commercializza prodotti per la nutrizione delle piante, che ha headquarters mondiale a Dubai e sede della nostra regione in Svizzera. Ci rivolgiamo all’industria primaria, sia per uomo che animali, e operiamo su tutto il territorio italiano, con depositi presso terzi». Massimo Rossini, 57 anni, una formazione tecnica in Agraria e poi un MBA, ne è l’amministratore delegato dal 2012: «Il nostro brand è molto forte, siamo ben posizionati sul mercato e la domanda deriva dai nostri stessi clienti. Lavoriamo molto sull’aspetto tecnologico, creando nutrienti innovativi per le piante e con l’obiettivo di generare sempre meno impatto sull’ambiente». I clienti sono nell’ambito del btob, ovvero rivenditori dei mezzi tecnici per l’agricoltura, consorzi agrari, cooperative, gruppi d’acquisto. Gli obiettivi sono ambiziosi: in primis, recepire il progetto del Gruppo anche a livello locale, diventando il primo player al mondo nel giro di pochi anni. Un obiettivo credibile? «Direi di sì, visto che nel 2012 eravamo al decimo posto e ora siamo al terzo. Abbiamo vissuto una crescita davvero molto veloce e contiamo di fare altrettanto nel prossimo futuro». Merito anche (forse) di strategie di comunicazione innovative: cercare il video aziendale sul sito internet o YouTube per credere…

Fimi Group
Dipendenti: 200
Fatturato: 80mln€
Viganò (LC)
Antonio Pensotti, CEO di Fimi Group, illustra natura e attività di una protagonista nel panorama mondiale della siderurgia: «Siamo specializzati nel campo della progettazione, costruzione e messa in servizio di impianti completi e macchine di altissima qualità e dall’elevato contenuto tecnologico per la lavorazione di coil di materiale ferroso e non-ferroso». Tre le divisioni su cui è strutturata (Machinery, Service, Automation), quattro le sedi italiane e altrettante estere (Cina, India, Svizzera, Germania). Sono più di 1.500 le linee installate in tutto il mondo e molte di queste, create negli Anni 70, sono ancora pienamente funzionanti. Tutto ciò venne avviato nel 1963 dai due fratelli Vittorio e Pompeo Rovelli, animati dal desiderio di seguire l’esempio del padre Emilio, che conduceva una piccola officina. Dopo diverse evoluzioni e acquisizioni, la nuova dirigenza mette in atto una serie di azioni mirate che permettono in pochi anni di riportare l’azienda al vertice. «Ora – continua Pensotti – siamo presenti in tutte le principali aree geo-economiche con una presenza più significativa in UE, Nord America e Paesi BRIC, servendo realtà di grande rilevanza nel settore siderurgico, quali acciaierie, centri servizi, automotive, food ed aerospaziale. Le sfide? «Realizzare impianti sempre performanti ma che contemplino soluzioni tecniche in grado di ridurre l’impatto sull’ambiente in termini, ad esempio, di emissioni e consumo energetico».

Holcim
Dipendenti: 300
Fatturato: 242mln€
Merone (CO)
È un leader globale nella fornitura di soluzioni sostenibili e innovative per il settore dell’edilizia, ma la storia della filiale italiana prende avvio nel 1928, sempre a Merone, dove ancora ha sede, e conta due cementerie, un centro di macinazione, uno stabilimento di produzione a ciclo completo a Ternate, oltre che cave di aggregati, impianti di calcestruzzo e terminal di importazione. Così Lucio Greco, amministratore delegato di Holcim Italia SpA: «Studiamo soluzioni produttive e impiantistiche che ci permettono di decarbonizzare il settore riducendo le emissioni di CO2 lungo tutta la catena del valore e di favorire l’economia circolare anche al fine di ridurre l’utilizzo di risorse naturali. Possiamo contare su Geocycle, società del gruppo specializzata nel fornire soluzioni sostenibili di economia circolare per il riciclo e il recupero dei rifiuti». Forte anche il commitment nel farsi garanti di politiche legate a sicurezza, salute e benessere delle persone. «Le attività di work life balance e di supporto alle lavoratrici e ai lavoratori, così come l’attività di formazione che abbiamo concordato con i sindacati sono per noi un altro passo nel nostro percorso verso la sostenibilità». È del novembre 2023 l’inaugurazione, sempre a Merone, del Museo del Cemento, che racconta la storia e la produzione del cemento raccontate attraverso un percorso interattivo e culturale, uno spazio che sottolinea il legame tra territorio e impresa e promuovere il turismo industriale.

Lema
Dipendenti: 235
Fatturato: 60mln€
Alzate Brianza (CO)
Fondata nel 1970 dalla famiglia Meroni, Lema si sviluppa a partire da una tradizione di arredo che risale agli Anni 30. Angelo Meroni, ne è il presidente: «L’eccellenza si definisce attraverso processi produttivi all’avanguardia, tipici di un grande gruppo industriale, sapientemente integrati con attente lavorazioni manuali. Ci rivolgiamo al mondo retail, ovvero ai punti vendita worldwide, agli architetti e ai developer per quanto riguarda nello specifico l’attività contract». Headquarters ad Alzate Brianza e sede produttiva a Giussano, Lema si muove in un settore sempre più competitivo, visto che anche altre nazioni stanno investendo sempre di più nella produzione di arredi di qualità e con tecnologie innovative. «Ciò che ci rende competitivi sul mercato è la forza del Made in Italy che pone la ricerca dell’eccellenza come obiettivo primario». In merito alle sfide che caratterizzano un’azienda, Meroni argomenta: «Oggi è di fondamentale importanza impegnarsi nella ricerca di soluzioni sostenibili e nell’utilizzo di materiali riciclati o riciclabili. Lema, ad esempio, collabora con partner qualificati per utilizzare truciolare riciclato nei suoi arredi, materiale che vanta eccellenti qualità estetiche e tecniche. Abbiamo investito anche su tecnologie rispettose dell’ambiente con un impianto fotovoltaico e un impianto caldaia che sfrutta i nostri scarti di materiale vergine per limitare l’utilizzo del gas».

Primat Curtis
Dipendenti: 650
Airuno (LC)
La sfida di continuare a crescere fornendo ai clienti le migliori applicazioni di rivestimento per il fissaggio industriale, con le più avanzate tecnologie e secondo un global footprint. È questa, in estrema sintesi, la vision di Primat Curtis, gruppo di sei società localizzate in tre continenti. Risultati che sono l’espressione di una squadra capitanata da una quindicina d’anni da Camillo Rumi, che ne è il presidente: «Siamo cresciuti grazie a una politica basata su forti investimenti in impianti ed acquisizioni per aumentare la varietà e quantità d’offerta, prezzi competitivi e un buon servizio, fatto di flessibilità e tempi di risposta brevi. Serviamo soprattutto il mercato della bulloneria, in particolare per quanto riguarda il settore automotive ma siamo presenti anche in altri ambiti industriali, come il bianco, l’eolico, l’agricolo». Continua Rumi: «Siamo un gruppo TIER II ma abbiamo l’ambizione di lavorare creando una TIER I experience, ovvero applicando logiche, processi, parametri qualitativi più stringenti ma, allo stesso tempo, garanzia di ulteriore valore. Per riuscirci puntiamo soprattutto sulla nostra killer application, ovvero le persone». Costante è la connessione con le diverse comunità in cui opera il Gruppo e sempre presente l’attenzione verso i temi di governance, rispetto dell’ambiente e sostenibilità che oggi costituiscono principi imprescindibili per operare.