ESG
CHIMAR
Dipendenti: 550
Fatturato: 75mln€
Soliera (MO)
L’anima manifatturiera di produzione di imballaggi industriali, che realizza solo progetti speciali su misura dedicati a grandi impianti si concretizza sin dalla fondazione, nel 2000. Nel percorso entrano a far parte del gruppo altre tre società, ovvero CPM (casse e scatole in cartone), CPS (anticorrosione), La bottega dell’Artigiano (imballaggi in legno). Marco Arletti non solo ne è l’amministratore delegato ma è anche la memoria storica dell’azienda, essendovi entrato dal primo giorno: «Abbiamo quattro centri produttivi e centri logistici nel Nord e Centro Italia che servono clienti che sono tipicamente esportatori. Stiamo entrando nel segmento dei pallet standard con il prodotto Giotto, realizzato esclusivamente grazie alla pressatura del legno di recupero post consumo. Attraverso un sistema di pulizia, macinatura del legno, un mix di colla a base acqua, puntiamo su una soluzione che garantisce una spedizione sicura a minor impatto ambientale: un vero esempio di economia circolare. A testimonianza – prosegue – le certificazioni volontarie su cartone e legno che abbiamo acquisito, così come il tracciamento delle materie prime che utilizziamo». Un orto aziendale, politiche di welfare che puntano sulla motivazione delle risorse, analisi del clima interno sono poi ulteriori testimonianze di un’attenzione ai temi ESG che trova le sue origini sin dal 2007. L’azienda è si impronta familiare ma l’organizzazione è ormai managerializzata.
CONSORZIO DEL CIMONE
Dipendenti: 60
Fatturato: 5,5mln di media
Sestola (MO)
Già attiva in altri business, la famiglia Grani nel 2004 coglie l’occasione di creare una seggiovia a sei posti con agganciamento automatico alle Polle; poco tempo dopo eccone un’altra a sei posti al Cimoncino. Questa la genesi del Consorzio del Cimone, l’unico comprensorio sciistico della provincia di Modena, localizzato nel Parco Regionale del Frignano, che ha vinto la scommessa di ripopolare l’Appennino modenese, generando un indotto che vale 4 volte il fatturato medio. «Ogni anno abbiamo una presenza di circa 130.000 persone che vengono soprattutto dalla Toscana, ma addirittura dal Lazio. Ogni anno reinvestiamo sulla sicurezza della pista, sul potenziamento degli impianti, sui cannoni». Lo spiega Antonio Grani, che con la società di famiglia, la Zero Lupi, detiene come consorziata la maggioranza del Consorzio. «Abbiamo fatto ingenti investimenti per gli impianti di innevamento, per essere pronti a fornire comunque un servizio ottimale anche qualora il meteo non sia favorevole. Crediamo davvero molto in questo progetto che ormai è diventata una realtà di riferimento e, personalmente, apprezzo il contatto con la natura, lo stare a contatto con le persone. Il tutto nella consapevolezza che sia un valore promuovere e conservare la possibilità di restare sul territorio». In quest’ottica il Consorzio ha intrapreso un percorso strutturato di certificazione ESG con l’obiettivo di consolidare un modello di gestione sostenibile e responsabile per l’intero comprensorio.
EVICARRI SPA SOCIETÀ BENEFIT
Dipendenti: 90
Fatturato: 64mln€
Sassuolo (MO)
«Non basta fare impresa, occorre fare la differenza». Giovanni Pinelli, 47 anni, è presidente e AD della concessionaria di veicolo industriali che gestisce con il fratello Matteo, esclusivista Iveco per le province di Modena e Reggio Emilia, fondata nel 1982, ma il legame con l’autotrasporto è precedente perché l’attività familiare nacque negli Anni 50, anche sull’onda della crescita del mercato della ceramica nella zona. «Nel 2020 siamo diventati società Benefit, una scelta molto sentita sia sul piano personale che aziendale, frutto di una visione imprenditoriale fortemente improntata all’etica. Non ci spaventa l’idea di rendicontare, poiché lavoriamo con in mente le persone e il territorio». E così ecco che nasce ad esempio il progetto “Evicarri per la scuola”, che li porta in classe per fare presentazioni ai ragazzi che spieghino loro le molteplici opportunità di un futuro professionale nel settore. Evicarri, nel frattempo, continua a investire anche su sé stessa: «Siamo cresciuti molto e abbiamo da poco rinnovato mission e vision, che si focalizzano sullo sviluppo dell’attività soprattutto in termini qualitativi e sul servizio. Continuiamo a investire su procedure e processi, abbiam o inaugurato lo scorso anno una seconda sede a Sassuolo, tra cui l’officina con gestione digitale della commessa e la possibilità di effettuare diagnosi e interventi da remoto sui veicoli. Vogliamo essere riconosciuti come l’azienda dell’Emilia Romagna che esprime la migliore qualità».
HANSA TMP
Dipendenti: 40
Fatturato: 11mln€
Modena
Hansa TMP nasce nel 1984 per iniziativa di Antonio Pecorari e di un socio teutonico, andato in pensione nel 2019. In quel momento, le sue quote sono passate in parte a Emanuela Pollari e in parte Silvia Pecorari, che nella sua qualità di Sales & Marketing Manager racconta: «A tutt’oggi, la maggior parte delle vendite viene da ciò che produciamo a Modena (pompe, motori, valvole), unitamente ai prodotti di cui siamo distributori. Negli ultimi anni abbiamo sviluppato molto la parte elettrica, l’elettrificazione dei veicoli e la gestione con i software a bordo macchina. Inoltre, ci siamo allargati al settore delle energie rinnovabili e della marina, oltre a industrializzare la produzione ed aprire uffici in Germania, Cina e India». Forte la spinta sull’innovazione di prodotto e la gestione generale con strumenti innovativi come l’IA; il fatturato è realizzato all’80% all’estero. Altrettanta cura viene riservata alla sostenibilità: ha vinto il premio “Ecofiliera Italia” assegnato dalla Regione Emilia Romagna ad una catena di approvvigionamento al 75% sul territorio: con una supply chain così breve, l’azienda non solo è più rapida nelle procedure, ma riduce notevolmente il CO2 emesso dai trasporti. Hansa ha sviluppato un sistema di generazione di energia elettrica rinnovabile certificato 14001. Non va sottovalutato l’aspetto economico della sostenibilità: «Siamo un’azienda altamente capitalizzata, che investe molto su R&D e vanta un rating alto sia per la sostenibilità economica, sia di legalità, con un punteggio di due stelle e un +», conclude Pecorari.
TRENTON
Dipendenti: 135
Fatturato: 30mln€
Frassinoro (MO)
«Le rispondo pensando a ciò che mi disse mio padre quando io stessa gli feci questa domanda: “Dal magazziniere alla trattativa commerciale, io faccio quello che c’è da fare”». È nel ricordo di Giuseppe, fondatore dell’azienda e suo amato genitore, che Carlotta Giovetti con grande umiltà e commozione trova la definizione del proprio ruolo in Trenton, specializzata nella produzione e nell’assemblaggio di componenti meccanici principalmente per macchine agricole e movimento terra, con un export che viaggia sul 60%. Nata all’interno del Gruppo Carraro e nel 2002 ceduta a suo padre, già titolare di un’azienda meccanica, nel 2004 assorbe anche questa realtà e nel 2015 si espande dalla storia sede di Frassinoro anche a Fanano. Presidente e AD, Giovetti trasmette luce soprattutto quando snocciola i progetti pensati per gli stakeholders. «Il progetto “Be Different”, focalizzato sulla parità di genere , quello sulla comunicazione non violenta tra i giovani; i “Metalmeccanici per un giorno”, per sensibilizzare i ragazzini delle medie su diritti e doveri dei lavoratori, ma anche la collaborazione con scuole di musica, la promozione di sport di nicchia ma legati al territorio, cui è molto legata: «Amo le persone, soprattutto i ragazzi: sono fenomenali, li vedo belli, curiosi, dinamici, fiduciosi. Siamo metalmeccanici ma non dobbiamo dimenticare la nostra umanità e dobbiamo continuare a migliorarci, anche attraverso la formazione interna».
VILLANI
Dipendenti: 370
Fatturato: 181mln€
Castelnuovo Rangone (MO)
140 anni di attività, cinque generazioni, una connotazione di qualità sempre ai massimi livelli, nel contesto di un territorio che vanta una grande tradizione in ambito food. Filippo Villani, è erede di questa storia straordinaria e direttore generale: «Anche se la lavorazione è ormai molto avanzata, non ci definiamo dei veri e propri industriali, perché le metodologie operative sono da artigiani che garantiscono un prodotto di elevata qualità frutto dell’esperienza. A volte penso che più andiamo avanti e più, per certi versi, torniamo indietro, dando valore alle mani». L’azienda è tra le poche del settore generaliste: «Produciamo la maggior parte dei prodotti della salumeria italiana in 10 stabilimenti, di cui ognuno dedicato a una tipologia di prodotto». Una straordinaria storia d’impresa che si traduce in una splendida storia di famiglia, di cui il padre di Filippo è amministratore da 5 decenni: «L’elemento che ci contraddistingue è l’educazione a mettere al centro il valore per tutti che è la continuità. Innovazione è poi mettersi continuamente in discussione, conoscere, aprirsi alle nuove tecnologie, essere in grado di ottenere informazioni dai processi, ma anche provare e testare». Academy per recuperare il tesoro di esperienza di coloro che sono andati in pensione, monitoraggio costante dell’impatto ambientale, benessere animale, tensione alla crescita sui mercati esteri, sono presente e futuro di una realtà.
