Grande Impresa
AIMAG
Dipendenti: 703
Fatturato: 388mln€
Mirandola (MO)
Nata come società a intero controllo pubblico, oggi AIMAG è una multiutility caratterizzata da un’efficace partnership col privato: la compagine societaria è formata da 21 comuni della Provincia di Modena, con il 25% che appartiene a Hera e un complessivo 10% a Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola. Spiega la Presidente, Paola Ruggiero: «Siamo un’eccellenza riconosciuta, tanto è vero che i cittadini ci considerano non solo come una loro proprietà ma come un servizio di qualità del quale andare orgogliosi». Gli ambiti operativi riguardano innanzitutto il servizio idrico che, a seguito di concessione, vede Aimag servire un terzo della provincia di Modena; segue la gestione dei rifiuti («Abbiamo una percentuale di raccolta differenziata pari all’87-88%, mentre l’indifferenziata si ferma a circa 54/55 kg procapite, tra le più basse d’Italia»). Il terzo ramo è anche il più fruttifero: attraverso una società commerciale AIMAG vende gas e elettricità: «Magari non siamo l’operatore più economico, ma offriamo un servizio di qualità e siamo sempre raggiungibili fisicamente ai nostri sportelli. Questo ci viene riconosciuto dagli utenti che, dopo averci conosciuti, difficilmente ci lasciano». Oltre a un ulteriore dialogo con Hera, Ruggiero punta sulla collaborazione con Snam sul biometano, i progetti con l’Università di Carpi, le CER e le attività di Agrisolar. L’azienda ha ottenuto 40 milioni di fondi PNRR per rinnovare le reti idriche.
C.M.B. SOCIETA' COOPERATIVA MURATORI E BRACCIANTI DI CARPI
Dipendenti: 800
Fatturato: 1mld€
Carpi (MO)
È tra i più grandi gruppi di general contractor operante nelle costruzioni in Italia, opera con clienti del calibro dello Stato Italiano e al 15% enti pubblici stranieri europei. «L’attività si divide tra grandi committenti pubblici come RFI Regioni, grandi Comuni per cui realizziamo opere infrastrutturali e edili molto complesse, come grattacieli e ospedali, e grandi clienti privati come assicurazioni e banche. Rimane core – anche la gestione di servizi strettamente correlati al nostro business». Marcello Modenese è CFO e consigliere delegato di una realtà unica, nata nel 1908 come gruppo cooperativo, con 300 soci di cui molti dipendenti, e che, con la rete di appaltatori e indotto, arriva a 3.000 persone. «Abbiamo anche un’attività immobiliare autopromossa per immobili residenziali convenzionati, che non presenta grandi rischi perché il prodotto risulta tutto venduto prima ancora di cominciare, anche perché di realizza in città ad alta richiesta come Milano e Roma. Lo spirito cooperativo? È sempre presente nel nostro fare impresa e viene applicato innanzitutto nelle logiche di gestione del personale, verso cui ci caratterizza un’estrema attenzione, ad esempio anche nel promuovere la parità di genere». C.M.B. ha acquistato nel 2017 una società che fa efficientamento energetico e proprio sul rafforzamento di un’anima green sta investendo energie e risorse, così come nella crescita nell’ambito dei servizi.
COPROB - ITALIA ZUCCHERI
Dipendenti: 366
Fatturato: 302mln€
Minerbio (BO)
Zucchero 100% italiano, prodotto da una filiera di qualità che nasce nel 1962 da una cooperativa di trasformatori e venditori di barbabietola da zucchero. «Oggi siamo rimasti l’unico zuccherificio del Paese e produciamo con zuccherificio storico di Minervio e quello di Eridania, acquisito nel 2002. Non avevamo un marchio riconosciuto sul mercato italiano, così nel 2006 abbiamo stretto un accordo con una società tedesca e abbiamo costituito la Italia Zuccheri Commerciale, controllata al 560,1% da Coprob, che da questa acquista tutto lo zucchero e vende anche quello tedesco». Daniele Pasquali è l’uomo dei numeri del Gruppo, ma spiega quanta parte della politica aziendale sia concentrata sul sostengo a una filiera biologica e sostenibile con produzione integrata. «Facciamo continua innovazione sul prodotto, abbiamo ad esempio introdotto uno zucchero speciale per le pasticcerie che ha ottenuto un ottimo riscontro. Crediamo nell’economia circolare, dunque riutilizziamo l’acqua che usiamo per gli stabilimenti e in pochi sanno che la barbabietola, una volta lavorata, è un ottimo componente per i biodigestori». Progetti per il futuro? Continua Pasquali: «La nostra mission ci porta a operare per remunerare al meglio i conferimenti dei nostri oltre 4.000 soci, cui si aggiungono altri 2.500 conferenti di materia prima, come da impegno statutario, obiettivo raggiungibile attraverso un efficientamento dei costi di produzione».
GRANTERRE
Dipendenti: Oltre 3.000
Fatturato: 1,7 mld€
Modena
Un tagliere come simbolo per presentare il top del Made in Italy dei salumi e dei formaggi duri, vale a dire il risultato dell’unione di due protagonisti storici: Grandi Salumifici Italiani e Parmareggio nel 2018 si sono aggregate dando vita a GranTerre, una realtà che oggi raggruppa 38 caseifici, con a monte 2.000 aziende agricole, per un totale di 181.000 tons di prodotto venduto tra salumi e formaggi e che annovera tra i suoi prodotti 11 DOP e 6 IGP. Il presidente Ivano Ghezzi racconta di un gruppo a matrice cooperativa controllato al 57% dal Consorzio GranTerre che associa i maggiori caseifici del Parmigiano Reggiano, mentre il 43% è posseduto da Unibon, finanziaria del mondo cooperativo. Un gruppo che, con una struttura articolata, aggregazioni ed acquisizioni avvenute negli anni, ha il pregio di avere 3 filiere complete: quella del Parmigiano Reggiano, del Grana Padano Veneto e del Pecorino Romano. «Sul totale del fatturato, 506 milioni di euro sono realizzati all’estero – aggiunge Alessandra Madaro, CFO del Gruppo – esportiamo in 70 paesi ma soprattutto in Europa e Nord America. Siamo un gruppo dinamico con acquisizioni e crescita continua, nel 2025 infatti abbiamo acquisito una società in Spagna ed aggregato il Gruppo Parmacotto (fatturato 130 mln 4 stabilimenti e 2 filiali estere)». L’obiettivo? Precisa il Presidente: «Crescere in Italia ma soprattutto all’estero ed essere esportatori di prodotti italiani di qualità».
IPERCERAMICA
Dipendenti: 530
Fatturato: 140mln€
Fiorano Modenese (MO)
Michele Neri, ingegnere elettronico che matura una grande esperienza nella finanza, nel 2006 rientra in Italia ed entra a far parte dell’avventura imprenditoriale avviata da papà Paolo e fatta sua anche dal fratello Corrado: prendere forza dalle energie e dalle risorse del distretto della ceramica italiana, riferimento mondiale nel settore, per creare qualcosa che non sue era mai vista nel settore, ovvero creare una catena di negozi. «Nel 2004 si aprono le porte del primo e al ritmo di 2-3 l’anno arriviamo oggi a 90negozi in Italia, ormai grossomodo interamente presidiata, per passare poi dal 2022 espansione per la GDO all’estero. Attualmente – continua Michele Neri, vice presidente del CdA, ne contiamo già 12 tra Francia, Malta, Austria, Germania, ma l’ambizione è grande». La commerciale, dunque, si qualifica come una ceramica senza forno, in cui il disegno dei prodotti (piastrelle, parquet, laminati) si realizza internamente ma si delega la produzione a forni già esistenti. Ampio magazzino, un budget marketing importante per costruire un brand identitario, l’azienda di Fiorano Modenese ha compiuto importanti investimenti in robotica, per rendere più efficace la preparazione degli ordini e diminuire in maniera significativa la movimentazione a mano di pesi, con benefici per la salute dei dipendenti. «Per compensare la maggioranza di uomini, negli uffici poi abbiamo una presenza di donne di gran lunga superiore, pertanto la curiosità è che hanno una Ral media più elevata».
NOSTROMO
Dipendenti: 33
Fatturato: 155mln€
Modena
Fondata nel 1951 a Grado (GO), Nostromo SpA si è affermata rapidamente come azienda di riferimento nella produzione e commercializzazione di tonno in scatola, fino a imporsi come uno dei marchi più noti e apprezzati del mercato italiano delle conserve ittiche. Nel 1993 è entrata a far parte di Gruppo Calvo, multinazionale spagnola con stabilimenti in tutto il mondo diventata nel 2023 Nauterra, una nuova global identity che mantiene vivi i valori fondamentali che hanno guidato l’azienda nel corso dei decenni. Presente solo sul mercato italiano, Nostromo, considera l’innovazione una leva strategica fondamentale che si traduce in soluzioni pratiche e immediatamente utili. Francesca Ganassi, marketing manager, spiega: «Abbiamo affrontato il passaggio generazionale investendo con decisione nella formazione continua: programmi di affiancamento senior-junior, academy interne e percorsi che trasferiscono il know-how e preparano le nuove leve a responsabilità crescenti. Crediamo fermamente che una governance aziendale basata sui criteri ESG possa generare valore condiviso per l’organizzazione, la società e l’ambiente. Su questa linea, abbiamo adottato 21 obiettivi di miglioramento. Inoltre, Nauterra è firmataria del Global Compact delle Nazioni Unite, aderisce al Codice di Buone Pratiche Commerciali nelle Contrattazioni Alimentari e fa parte di Amfori, la principale associazione commerciale mondiale che promuove un commercio aperto, equo e sostenibile».
