Innovazione
EUROSETS
Dipendenti: 450
Fatturato: 95mln€
Medolla (MO)
In uno splendido stabilimento sorto a Medolla dopo che il terremoto del 2012 distrusse l’azienda, trova la sua casa Eurosets, azienda leader nella produzione di dispositivi biomedicali nei settori Cardiopulmonary, ECLS, Wound and Blood Management. Nata nel 1991 e acquisita, nel 1998, da GVM Care & Reasearch, uno dei protagonisti della sanità italiana, a guidarla oggi è Antonio Petralia, che ha fatto l’insolito percorso da ricercatore ad AD: «Progettiamo dispositivi per interventi di chirurgia a cuore aperto, con ossigenatori per il sangue abbinati a macchine cuore-polmoni. Oggi diversifichiamo producendo macchine per il cuore portatili in grado di sostituire la funzione cuore polmoni, anche in versione pediatrica e neonatale. Le nostre macchine sono studiate per salire su ambulanze ed elicotteri, nel concetto che si sposti la macchina, non la persona». L’87% del fatturato proviene dai Paesi esteri, ma la filiera produttiva è tutta Made in Km Zero. «A fine 2026 arriveremo al raddoppio della superficie produttiva, nonché dell’area dedicata alla R&D, a cui dedichiamo dall’8 al 12% del fatturato». Con 50 brevetti in portfolio, Eurosets ha in animo ulteriori importanti investimenti per nuove apparecchiature sempre in ambito assistenziale cardio-circolatorio finalizzate alla terapia intensiva, così come da piano industriale strategico che tra il 2023 e il 2027 alloca 27mln€ allo sviluppo di nuovi prodotti.
LIFE
Dipendenti: 218
Fatturato: 37mln€
Modena
Life nasce nel 2006 dalla fusione di due aziende artigiane, Linear e Ferretti. La crescita procede bene e nel giro di quattro anni quadruplica il fatturato producendo schede e sistemi elettronici conto terzi. Il fondatore, però, muore nel 2012 e il figlio Riccardo Galli gli subentra in un ricambio generazionale traumatico. Per il 2025 si prevede una chiusura intorno ai 52 milioni di fatturato, ma con l’inizio del 2026 l’ascesa proseguirà grazie all’accordo con BMW: una commessa da 220 milioni in cinque anni, con un budget fissato a 80 milioni per il 2026 e l’obiettivo dei 100 subito a seguire. Questo accordo, unitamente a quello con Stellantis, sposterà le fonti di fatturato oltre il 50% all’estero, a fronte dell’attuale 25%. «È un momento importante di rilancio, dopo anni sofferti nei quali abbiamo dovuto investire molto per preparare il futuro», spiega Galli. La crescita aziendale è stata in massima parte organica, ma con due acquisizioni, una in Bulgaria e una in Italia. L’innovazione è intesa sia come innovazione di processo («Ci lavoriamo continuamente: il processo produttivo è il nostro core business»), sia come innovazione di prodotto, con diversi prodotti in pipeline e molti brevetti. Tra i progetti per il futuro riveste molta importanza la sensoristica biomedicale per la misurazione in tempo reale dell’urea, che può segnare una svolta nel settore della dialisi. L’azienda nel 2024 è stata premiata al Quirinale, come una delle 100 eccellenze italiane.
MEDICA
Dipendenti: 770
Fatturato 85mln€
Medolla (MO)
Presenza diretta in una decina di Paesi, unità produttive in Stati Uniti, Inghilterra e Germania, e una partecipazione di minoranza in Cina. L’azienda, nata nel 1985 nel distretto biomedicale di Mirandola, è oggi un punto di riferimento mondiale nella filtrazione di sangue e liquidi biologici, con un export che vale l’80% del fatturato e una rete commerciale attiva in oltre 70 Paesi. Tutto è iniziato dall’intuizione di Luciano Fecondini, allora giovane ingegnere, che dopo un’esperienza a Boston in una multinazionale specializzata in filtri per emodialisi decise di tornare in Italia. «Volevo lavorare sulla membrana, il cuore del sistema di filtrazione – racconta – così ho messo insieme un piccolo gruppo e abbiamo creato qualcosa che non esisteva: un sistema basato su fibre capillari cave per la filtrazione del sangue». Da quell’intuizione è nata una tecnologia che ancora oggi pochi al mondo sono in grado di replicare, delicata, difficile da imitare, perché richiede competenze chimiche, fisiche e ingegneristiche molto specifiche. Negli anni ha diversificato, acquistando una società di automazione industriale e passando da produttore OEM a marchio riconosciuto globalmente: oggi il 90% dei prodotti porta il loro nome. Ricostruita dopo il terremoto che distrusse gli stabilimenti di Mirandola, Fecondini, a 76 anni, guarda avanti insieme al figlio Marco, CEO e afferma: «Con le nostre membrane si può arrivare a filtrare anche i gas, l’inizio di una nuova frontiera».
PERFORMS
Dipendenti: 3
Modena
www.performslab.it
Eleonora Maretti, biotecnologa, nel 2020 partecipa con successo a un bando lanciato da Fondazione Golinelli con un progetto studiato con Virginia Brighenti ed Eliana Grazia Leo, rispettivamente chimico farmaceutico e professoressa di Legislazione e tecnologia del farmaco. Si aprono così le strade per la fondazione della start up Performs che punta a sviluppare un farmaco topico per il trattamento della psoriasi. «Attualmente ci sono molti prodotti cortisonici, anche efficaci, ma che presentano diversi effetti collaterali. La nostra idea era proprio quella di puntare su un’alternativa che evitasse queste conseguenze e ci stiamo riuscendo mettendo a fattor comune le nostre competenze». Nel 2022 investe nel progetto anche Utopia Sis, veicolo di venture capital volto all’investimento in start up e PMI soprattutto nell’healthcare, con l’obiettivo di garantire lo sviluppo preclinico per arrivare entro il 2026 ai test sull’uomo. Cosa, però, ha convinto gli investitori? «Siamo stati scelti in fase early stage proprio per il team e per la proprietà intellettuale, alla cui base c’è un brevetto depositato per Italia e Eurasia, valido di 20 Paesi. Il mercato di uscita è molto ampio, poiché la psoriasi colpisce circa 125 milioni di persone in tutto il mondo e più di 3 milioni in Italia e a oggi non è curabile». Fondamentale è l’accreditamento presso spin-off dell’Università di Modena e Reggio, Maretti riconosce come il poter utilizzare i laboratori sia stato fondamentale.
RI.MOS.
Dipendenti: 47
Mirandola (MO)
Fondata nel 1988, si occupa di dispositivi medici monouso per ginecologia, mesoterapia e fecondazione artificiale; già dal 2008 ha affiancato una linea di fitofarmaci per la dermocosmesi. Come spiega il DG Stefano Bertolini, la ricerca rappresenta il core business dell’azienda, che nel 2002 ha appositamente varato una partecipata il cui scopo precipuo consiste nel migliorare i prodotti esistenti e prototiparne di nuovi, sia per Ri.Mos., sia per soggetti terzi. La scelta è stata fortemente voluta dai fondatori, tuttora pienamente coinvolti nella gestione dell’azienda, ma contemporaneamente aperti al contributo di manager esterni. Allo stesso modo, sono intense e proficue le collaborazioni con università, centri di ricerca e società internazionali, in un’ottica di integrazione multidisciplinare delle competenze. In connessione con il settore di pertinenza, Ri.Mos. interpreta il proprio ruolo sociale soprattutto in riferimento alle campagne di sensibilizzazione sulla prevenzione sanitaria, rivolte alle donne sia attraverso i social che con contenuti redazionali. Guardando al futuro, lo sviluppo dei fitofarmaci apre prospettive molto interessanti sulla cura delle lesioni: «Abbiamo sia una linea per gli esseri umani, Hyperoil, che il suo corrispettivo per gli animali, Hypermix. Puntiamo quindi ad aumentare la nostra penetrazione in questo mercato specifico, soprattutto per quanto riguarda cani, gatti e cavalli, ma in generale continueremo a investire su R&D».
SIXTEMA
Dipendenti: 112
Fatturato: 18mln€
Modena
Cambiare pelle senza perdere l’identità: in uno slogan, è il percorso compiuto da Sixtema, che fino al 2017 era una società in house di CNA e si rivolgeva al mercato associativo. «Infocert ne ha poi acquisito la maggioranza, rilevandone dal 2021 il controllo totale. Prima i clienti CNA erano oltre il 90% del totale, ora sono scesi al 56%». Di questo viaggio di cambiamento racconta Claudio Scaramelli, dal 2017 amministratore delegato: «Nel passaggio abbiamo rivisto l’approccio sulle pmi con l’obiettivo di favorirne la digital transformation e la value proposition con l’obiettivo di qualificarci come consulenti di valore per le imprese. Vogliamo essere vicini alla piccola media imprenditoria italiana, tessuto portante dell’economia del Paese, declinando le soluzioni per le grandi realtà, sulle piccole». Sede a Modena, raggio d’azione lungo tutta la Penisola, Scaramelli inquadra poi l’attività di Sixtema nel Gruppo Tinexta, quotato, con oltre 3000 persone e 300mln€ di fatturato. «Abbiamo un particolare focus sui temi ESG per i nostri clienti anche per favorirli nell’ottenimento di credito, nonché per poter rispondere alle richieste per coloro che sono nelle filiere o lavorano a livello internazionale. Tanti, troppo, poi, gli obblighi normativi per organizzazioni che in pochi casi hanno una struttura in grado di recepire tutte le indicazioni, dunque lavoriamo sullo sviluppo di tools che semplificano la vita aziendale. Il segreto? Parlare la loro lingua».
